Antonio Corbo scrive nel consueto editoriale sulle pagine di Repubblica: "Anche un allenatore di fama internazionale sente la concorrenza di un giovane rampante. Benitez non solo cerca la vittoria, ma tende qualche tranello al candidato serbo alla sua panchina, preferito da De Laurentiis che legge nel suo volto il ghigno corrusco del caporale inflessibile. Schiera intorno a Higuain tre assistenti in posizioni felici. Gabbiadini è accanto a Higuain, effetto immediato: il bomber nello spazio stretto è più pericoloso. L’altra novità è Insigne, non esterno sinistro classico: arretra fra le linee. Diventa così il regista offesivo: corre, contrasta, inventa. Fa quello che non sempre riesce al discontinuo Hamisk. Callejon rispetta invece il modulo, a destra, contro Mesbah. Incrocia lì anche Eto’o che arretra sgobba e troppo. Il momento della verità su Mihajlovic è quello del vantaggio, con la fortunosa autorete di Albiol. Che fare, rischiare per vincere o barricate? La Samp non insiste, ma si contrae. Non collabora Eder, agevolando le proiezioni di Ghoulam. Ma Eto’s sì: copre a sinistra, lasciando che anche Henrique avanzi . Signore del centrocampo, con Lopez e Jorginho che hanno un punto di riferimento in Insigne, commosso e commovente capitano, il Napoli fa il contrario: accelera. Insigne è la sua buona stella e anche l’autore del terzo gol, mentre la Samp meno fresca, quindi più lenta, non si salda in un sistema di gioco. Accusa un divario tecnico, mostrando il Napoli palleggio elegante. Supebo. Prevale con l’allegria di chi scopre di essere forte, e fila leggero senza temere l’avversario, ma stavolta non lo sottovaluta. Mihajlovic è turbato da un Napoli inatteso. La giornata dei risultati clamorosi lo aveva illuso. Non ha niente di meglio che ritirare dopo Eder il centrale Palombo per dare una scossa con Duncan e Muriel, deluso forse anche da Soriano e Obiang macchinosi nella costruzione, affannati in fase difensiva. Né poteva immaginare l’effervescenza di Insigne (un tormento per De Silvestre), la composta duttilità di Higuain rigenerato dall’intesa con Gabbiadini e dai profumi d’Europa. Non è più isolato. Questo uno dei segreti della svolta che trascine ormai tutti. Sono tutti nel ciclone azzurro: anche Hamsik che entra per gonfiare il risultato provocando un rigore. Non sbaglia chi legge in questo allegra cavalcata ancheil più malizioso dei retroscena. Il ritiro punitivo dopo l’addio alla Coppa Italia su subìto da allenatore e giocatori, finendo per compattarli. L’impegno maggiore anche in allenamento è evidente. Ma l’arrivo di Mihajlovic e i segreti pensieri di Benitez hanno anche ispirato un gesto di fedeltà plateale al professore con le valigie? Era facile aspettare un calo di tensione le ricordo di spacevoli precedenti. La Lazio che rallenta, la Roma che crolla, la Fiorentina che resiste in Europoa ma si liquefa in campionato, erano tutti ad aspettare il Napoli con curiosità e diffidenza ad una prova di maturità. L’ha superata brillantemente mostrando una forza, un’efficacia offensiva, la coralità di successo con rari esempi in questa stagione, tranne che negli ultimi tempi. Una vittoria senza un filo di sofferenza, con una difesa senza ombre né spasmi, nonostante l’infortunio inziale dell’autogol, che cosa chiedere di più? Dalla crisi lacerante e densa si dispetti, agli scontri interni, agli ultimi trionfi: che spettacolo, non può calare il siparo qui, avanti con gli applausi"