Il Sudamerica, la culla del calcio. E’ dall’origine dei tempi che l’America Latina sforna campioni di livello mondiale. Spesso si tratta di ragazzini che hanno dato il primo calcio ad un pallone per strada, con una palla non perfettamente sferica e con delle scarpette vecchie di anni. Ma non era questo che importava. Nel Sudamerica quel che conta è esserci, è calciare, driblare, correre e fare gol. Nell’America Latina il calcio è poesia, allegria. Poco importa se per rimanere per strada si perde la mattinata a scuola o si ritorna a casa bagnati a causa della pioggia battente, l’importante è giocare e restare uniti. Un giorno, poi, quei ragazzini che abitualmente consideravano le strade della propria città un campo da calcio, si ritroveranno nei più grandi stadi del mondo, come è successo a Ronaldinho Gaucho, Adriano e molti altri ancora. La tradizione sudamericana non ha limiti, si estende dai lontanissmi anni 50 con i vari Pelè, Garrincha e Di Stefano, passando per i più recenti Kempes, Maradona e Ronaldo, arrivando a oggi: a Messi, per molti il migliore al mondo attualmente, e Neymar, dal grande potenziale e apparentemente il nuovo talento della scuola brasiliana. In quasi un secolo generazioni di fenomeni si sono susseguite che hanno incantato in patria e in Europa. Tuttvia, nonostante nel vecchio continente siano arrivati quasi tutti i migliori giocatori dell’America meridionale, troppe volte oggi il sudamericano è etichettato come ‘bidone’ a causa di una minoranza storica che nei migliori campionato del mondo hanno steccato. La redazione di CalcioNapoli24.it, tramite questa nuova rubrica, si occuperà di selezionare i migliori talenti e anticiparli ai propri lettori, prima che questi acquisiscano fama mondiale. Il monitoraggio non avrà limiti, partendo da qualsiasi stato federato del Brasile, passando per Argentina, Paraguay, Cile e ogni altro paese sudamericano. Il protagonista di oggi, è un argentino di cui si inizia a parlare già tanto all'ombra del Vesuvio...
Viene da Balneira, Cordoba, il talento appena 19enne che ha fatto stropicciare gli occhi a tutti gli sportivi argentini di cui parleremo oggi. Luciano Vietto, attaccante del Racing Club, noto in patria come “El Chico”, è stato più volte accostato per doti tecniche a Radamel Falcão Garcia. Il giovane funambolo è una seconda punta molto agile, che può giocare anche come trequartista; abile nei movimenti sia con la palla sia in fase di non possesso.Tipico attaccante moderno dalle buone qualità individuali e provvisto di un'ottima visione di gioco unita ad una spiccata capacità nell’ inquadrare la porta.
Vietto muove i primi passi nella sua città natale, l‘Indpendiente de Balnearia, club al quale offre le sue prestazioni dal 2003 al 2010, al termine della stagione, si trasferisce all’ Estudiantes. Dal 2011 si muove tra le fila del Racing Club, e sigla il suo esordio nella massima serie del campionato argentino segnando un goal con un gran tiro all’ incrocio dei pali che fa impazzire la stampa locale. Ma si consacra definitivamente idolo dei tifosi con una tripletta al San Martin, con la quale fa sfoggio di tutte le sue capacità balistiche e tecniche. Da allora è stato insignito in diverse occasioni del premio di uomo partita che ha fatto salire la sua valutazione economica ed ha cominciato a stuzzicare i più blasonati club europei. Sembra infatti sia già in corso uno scontro Napoli-Juventus per garantirsi le prestazioni sportive del giovanissimo talento argentino. Sarebbe già iniziata in questi giorni, quindi, la sfida di sabato sera. Decenni di rivalità concentrati a 11.367 km di distanza, ma le big europee non hanno di certo abbassato la guardia...
RIPRODUZIONE RISERVATA