Il Roma - Ancora una volta il San Paolo deciderà il futuro europeo di Napoli e Lazio

La Lazio al San Paolo per quello che a tutti gli effetti può definirsi uno spareggio. Non è la prima volta per i biancocelesti che già in passato, sul prato verde di Fuorigrotta, sono stati costretti a giocarsi il tutto per tutto, in partite da dentro o fuori. La prima, storica, risale al 1973. All’ultima di campionato, i ragazzi terribili di Maestrelli, si giocavano lo Scudetto. La classifica, a novanta minuti dalla fine, recitava: Milan 44, Juventus 43 e Lazio 43. I rossoneri incapparono nella fatal Verona, i bianconeri vinsero all’Olimpico contro la Roma e gli aquilotti? Si giocavano la vita a Napoli, contro una squadra assestata a metà classifica e oramai senza più obiettivi. Tutto facile dunque, o forse no. Restava nella memoria dei calciatori partenopei (e degli stessi tifosi) la gara d’andata, vinta agevolmente dai capitolini con un rotondo tre a zero, col povero Gedeone Carmignani bucato da tutte le parti. Al facile successo, fecero seguito gli sfottò dei calciatori in campo che profetizzarono la retrocessione del ciuccio. Un episodio che, inevitabilmente, condizionò il match di ritorno, tanto da conferire al Napoli una grinta e un’aggressività mai vista durante quell’anonimo campionato. Spinta da un pubblico caldissimo e guidata dalla volontà di vendicare il maltolto, la squadra sfoderò una prestazione super e grazie ad una rete realizzata da Oscar Damiani (capocannoniere del gruppo con sei reti all’attivo) riuscì a sconfiggere, clamorosamente, Chinaglia e compagni che dovettero così rinunciare al sogno tricolore. Non la prese affatto bene “Long John” che, prima di abbandonare il campo, mostrò le corna alla folla napoletana festante. Da lì una rivalità che perdura ancora oggi, ribadita in occasione del delicatissimo spareggio salvezza disputatosi il 5 luglio 1987 tra Lazio e Campobasso, proprio al san Paolo. I napoletani, ancora inebriati dal primo Scudetto conquistato poche settimane prima, si schierarono interamente a favore della compagine molisana. In palio c’era la salvezza, bisognava scongiurare la retrocessione in serie C. Nonostante l’ambiente avverso, gli uomini guidati all’epoca da Eugenio Fascetti riuscirono a spuntarla di misura, grazie al gol realizzato di testa da Poli. Dopo ventotto anni, sullo stesso prato, ballerà la Champions. Novanta minuti simili ad una corrida, l’ultimo atto di un campionato che, per Napoli e Lazio, si deciderà sul filo di lana. Corsi e ricorsi storici: i partenopei ripensano al 73, i biancocelesti all’87. Storie simili, esiti diversi, col San Paolo piazzato sullo sfondo di una cartolina da spedire all’Europa.