Notizie calcio - Nelle carte della Procura di Milano, che indaga sulla cessione del Milan, c’è la ricostruzione della trattativa saltata con il fondo arabo MFO-Investcorp, che offriva la stessa cifra di Cardinale ma con la garanzia di 300-400 milioni da mettere sul mercato. Elliott, però, preferì RedBird.
L'edizione odierna di Repubblica ha deciso di analizzare la vicenda, provando a fare chiarezza su quanto sta accadendo. La trattativa con Investcorp iniziò nel novembre 2021 e saltò nel maggio 2022 per l’inserimento di Cardinale. Le due offerte erano più o meno uguali, racconta il quotidiano, di circa 1,2 miliardi di euro ma con una differenza non da poco: quella di Investcorp-MFO era cash, mentre l’accordo con Cardinale è stato raggiunto attraverso la modalità di un vendor loan.
Il venditore Elliott avrebbe in sostanza preferito un acquirente cui prestare soldi a un altro che non ne chiedeva. Elliott ha garantito al compratore RedBird un prestito consistente (mai smentita la cifra di circa 600 milioni, per un interesse annuo di 42 milioni). E RedBird ha lasciato al fondo dei Singer corposa voce in capitolo nelle scelte societarie, a cominciare dall’austerity sul mercato.
Così, saltata la pista arabo-americana, andò in porto con un’accelerazione velocissima l’affare con Cardinale. Che dallo scorso 31 agosto è il proprietario del Milan. Quattro mesi e mezzo dopo, la Procura di Milano vuole vederci chiaro.