Sergio Porrini, ex difensore dell'Atalanta, ha rilasciato una intervista alla Gazzetta dello Sport. Ecco quanto evidenziato da CN24:
Atalanta-Napoli e Milan contro il Bologna. Alla prima giornata di aprile, dopo due settimane di sosta, nell’anno del Mondiale, con i rossoneri in testa e gli azzurri secondi: quando l’abbiamo già visto?
"L’8 aprile 1990 e io c’ero. Fu una delle mie prime partite da titolare all’Atalanta. La Dea era reduce da qualche risultato negativo, così Mondonico decise di dare fiducia ai giovani, un po’ come Gasperini in quell’Atalanta-Napoli del 2016, quando lanciò Caldara, Gagliardini e gli altri. Io ero alla mia prima stagione da pro, dopo essere uscito dal settore giovanile del Milan. E trovarsi di fronte Maradona fu un’emozione incredibile. Per fortuna, però, mi toccò marcare Carnevale e non Diego..."
Purtroppo quella partita divenne poi famosa per la monetina che colpì Alemao... Cosa ricorda?
"Mancava meno di un quarto d’ora, eravamo 0-0 e c’era un corner. Dalla curva Nord cominciò a piovere di tutto e Alemao venne centrato in testa da una moneta da 100 lire. Si rialzò in fretta e voleva proseguire, ma poi intervenne lo staff medico del Napoli, che gli consigliò di accasciarsi di nuovo e chiedere il cambio. In effetti, Alemao poco dopo venne sostituito, anche se stava bene. Fu un brutto gesto dei tifosi, anche perché il lancio continuò pure dopo, e allo stesso tempo un comportamento poco professionale e direi antisportivo dei soccorritori azzurri. A quel punto sapevamo che avremmo perso a tavolino".
Lo scudetto lo vinse poi il Napoli.
"Senza quell’episodio, credo che avrebbe vinto il Milan.I rossoneri erano più forti come collettivo, ma quel punto permise l’aggancio in vetta al Napoli e generò poi il ko di Verona".