Non si discute minimamente l'importanza e la forza di Victor Osimhen per questo Napoli.
Anche ieri, l'attaccante nigeriano ha lasciato la sua firma sul match con un gol e un assist.
Il suo impatto sulla partita ed il suo impegno non sono assolutamente messi in dubbio.
Quello che è difficile da intendere, è il perchè sembra sia necessario che ogni pallone debba passare per lui.
Per carità, è un porto sicuro, un alternativa più che valida, ma è come se il Napoli senta la necessità di recapitargli il pallone.
Quasi come se il gol non valesse se Osimhen non ha toccato la palla.
Perchè questa ossessione?
Certo, prima o poi, la giocata te la fa e può farti la differenza, ma alla lunga si risulta prevedibili e gli avversari possono prenderti le contromisure proprio come è successo ieri.
Contro la Fiorentina, Italiano ha lasciato, praticamente, solo i due centrali a guardia del nigeriano con i due esterni che spingevano senza sosta.
L'allenatore viola ha capito che Osimhen avrebbe costantemente cercato la porta e mai il dialogo con la squadra, e che Milenkovic e Igor sarebbero bastati ad arginarlo.
Certo, alla fine Osimhen ha fatto la sua partita, ma sembrava evidente che il Napoli non avesse alternative nel cercare la porta avversaria se non passando tramite i suoi piedi.
Spesso, troppo spesso, si è forzato il passaggio verso di lui anche avendo una più facile alternativa.
A volte il pallone gli è arrivato ed è riuscito ad inventare qualcosa, altre volte nemmeno quello.
Troppe volte si è parlato di alternativa per uscire dal pressing o per verticalizzare velocemente, ma adesso, alla luce del match di ieri, sembra che il Napoli con il nigeriano in campo risulti prevedibile e contrastabile perchè gli avversari sanno che prima o poi il pallone sarà indirizzato a lui.
Il Napoli con Osimhen può fare più paura, ma sono meno squadra rispetto a quanto lo siano con Mertens al suo posto.
Contro l'Atalanta è stato lampante: squadra corta, linee strette, poco campo da coprire e tanto impegno e determinazione. A Bergamo, gli azzurri sono stati perfetti anche grazie alla presenza del belga.
Non si discute minimamente l'importanza e la forza di Victor Osimhen per questo Napoli.
Anche ieri, l'attaccante nigeriano ha lasciato la sua firma sul match con un gol e un assist.
Il suo impatto sulla partita ed il suo impegno non sono assolutamente messi in dubbio.
Quello che è difficile da intendere, è il perchè sembra sia necessario che ogni pallone debba passare per lui.
Per carità, è un porto sicuro, un'alternativa più che valida, ma è come se il Napoli senta la necessità di recapitargli il pallone.
Quasi come se il gol non valesse se Osimhen non ha toccato la palla.
Perchè questa ossessione?
Certo, prima o poi, la giocata te la fa, e può farti la differenza, ma alla lunga si risulta prevedibili e gli avversari possono prenderti le contromisure come è successo ieri.
Contro la Fiorentina, Italiano ha lasciato praticamente solo i due centrali a guardia del nigeriano, con i due esterni che spingevano senza sosta.
L'allenatore viola ha capito, che Osimhen avrebbe costantemente cercato la porta, e mai il dialogo con la squadra, e che Milenkovic e Igor, sarebbero bastati ad arginarlo.
Certo, alla fine Osimhen ha fatto la sua partita, ma sembra evidente, che il Napoli non avesse alternative nel cercare la porta avversaria se non passando tramite i suoi piedi.
Spesso, troppo spesso, si è forzato il passaggio verso di lui anche avendo una più facile alternativa.
A volte il pallone gli è arrivato ed è riuscito ad inventare qualcosa, altre volte nemmeno quello.
Troppe volte si è parlato di alternativa per uscire dal pressing o per verticalizzare velocemente, ma adesso, alla luce del match di ieri, sembra che il Napoli con il nigeriano in campo risulti prevedibile e contrastabile perchè gli avversari sanno che prima o poi il pallone sarà indirizzato a lui.
Il Napoli con Osimhen può fare più paura, ma sono meno squadra rispetto a quanto lo siano con Mertens al suo posto.
Contro l'Atalanta è stato lampante: squadra corta, linee strette, poco campo da coprire e tanto impegno e determinazione. A Bergamo, gli azzurri sono stati perfetti anche grazie alla presenza del belga.
Con Osimhen la squadra si allunga necessariamente per stare dietro alle sue scorribande e calciatori con poga gamba vanno tremendamente in difficoltà.
Fabian e Lobotka, non hanno le caratteristiche per intervenire se presi in velocità, hanno bisogno di occupare pochi spazi e di lunghe manovre articolate con la palla tra i piedi. Se la squadra si allunga oppure viene presa in contropiede, vanno tremendamente in difficoltà.
Solo con Anguissa in campo si può concedere qualcosa sotto questo punto di vista, e ieri non c'era.
Altra alternativa potrebbe essere quella di agire con un trequartista come Mertens alle spalle di Osimhen. Certo, ci si sbilancerebbe un po', ma il belga ha il passo per arrivare a rimorchio (come ieri) alle sgroppate del nigeriano, ed almeno si darebbe alle difese avversarie qualcuno in più a cui pensare.
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