Genny Savastano spara tra le lacrime Ciro Di Marzio che spronfonda nelle acque del golfo di Napoli. E' terminata in questo modo l'ultima punta di Gomorra 3, la serie tv di Sky che ha appassionato milioni di persone tra cui gran parte dei calciatori azzurri. Tutti si chiedono: ma l'Immortale è vivo? Pare che qualcuno l'abbia addirittura contattato in privato per avere qualche anticipazione della quarta serie, cercando uno spoiler prima di tutti.
A tal proposito ai taccuini di Repubblica ha parlato uno degli autori, Leonardo Fasoli, raccontando le ragioni del finale della terza stagione. E in generale l'intento con cui la squadra lavora al racconto dando poche speranze ai fan della serie di rivedere in vita uno dei protagonisti più amati e controversi: "Non guardare in faccia a nessuno e non pensare a ciò che piacerebbe al pubblico. Abbiamo fatto un patto narrativo. Raccontiamo una guerra, non ci si può sentire al sicuroÈ la storia di una guerra permenente dove nessuno è mai sicuro di poter sopravvivere, anche se nell'ambito dei clan sei una figura di rilievo, o se apparentemente sei un 'vincitore'. Non puoi mai sapere se il tuo boss ti manda a morire per una stupidaggine, non sai se puoi fidarti del tuo migliore amico perché la caratteristica delle situazioni di guerra è proprio l'assoluta incertezza. Ed è quella che noi vogliamo trasmettere. È connaturata al mondo che andiamo a raccontare. I personaggi muoiono in tanti modi diversi, noi dobbiamo avere il coraggio di tirare dritti, non dobbiamo forzare i fatti solo per fare contento il pubblico. Un racconto così costruito lascia aperta la vicenda a qualsiasi accadimento, mentre al contrario se ci sono personaggi che tu non tocchi mai, alla fine sai chi è che vince e chi è che perde. Qui, fino all'ultima puntata nessuno sapeva esattamente cosa sarebbe accaduto. Una cosa del genere può accadere a chiunque, fra i personaggi, e questo rende il racconto più avvincente. Certo, paghi un prezzo, ma lo avevamo già messo in conto quando avevamo fatto morire Conte, che era un bellissimo personaggio, o Imma.
Di lutti gravi ne abbiamo avuti tanti e ogni volta abbiamo avuto la sensazione che avremmo perso un pezzo di quelli che ci seguivano. Abbiamo ricreato altre situazioni, e ha funzionato"
Infine, quelli che non si rassegnano. E che negli ultimi secondi dell'ultima puntata hanno intravisto, nelle bolle d'aria che sviluppa il corpo di Ciro affondando in mare, un possibile segnale di vita. Una scuola di pensiero che nelle ore immediatamente successive al finale di stagione ha conquistato un certo spazio e qualche credito. "No - sorride Fasoli - noi non facciamo quei trucchi tipici delle serie molto lunghe, dove ci sono personaggi che muoiono e poi rispuntano. Semmai lo dichiariamo subito, com'è stato per Genny che si pensava morto e invece venne inquadrata la mano che si muoveva. Forse in futuro - scherza - potremmo pensare a una serie in cui mettiamo insieme Gomorra e The walking dead e vedere che cosa succede all'inferno, quando tutti i morti si ritrovano insieme...".