Il Prof. Clemente di San Luca esorta gli azzurri: "Fate come a Torino, fateci credere che sentite dentro il desiderio di difendere la città"

Nel suo ennesimo bellissimo pezzo di presentazione della gara di Londra, mercoledì scorso sul Mattino Marilicia Salvia ha scritto, fra l’altro, che a dicembre «eravamo convinti di aver trovato una volta per tutte la quadra, la bellezza del gioco che ci aveva insegnato l’uomo in tuta, la concretezza e il piglio deciso, da signora squadra, che l’allenatore vincente, l’allenatore esperto ed autorevole, aveva in breve impresso sulle nostre residue debolezze».

Azzurri miei amatissimi, fateci credere che sia così. Fateci credere che la grande bellezza è stata sacrificata sull’altare della capacità di vincere. Fateci credere che veramente abbiamo acquisito tante identità in luogo di una sola. Fateci credere che queste tante identità non ci hanno fatto perdere l’anima. Fateci credere che ancora sentite dentro il desiderio di difendere la città. Fateci credere che per questa città, che vi ama semplicemente perché vestite con onore il suo colore, in quei 90 minuti metterete tutto l’ardore, la voglia, la grinta, la ferocia e l’intelligenza che metteste allo Stadium un anno fa. Fateci credere che possiamo anche fare a meno di Marekiaro. Fateci credere che i terzini che sembravano insuperabili non sono diventati broccoli. Fateci credere che il Muro resta invalicabile. Fateci credere che a centrocampo morderemo le caviglie degli avversari. Fateci credere che davanti alla porta saremo cinici e spietati. Schiattamm’ e’ fucilieri dint’a porta lloro a cannonate! Fateci credere tutto questo e sentirete il San Paolo sospingervi come mai, sognando la riedizione del miracolo di Renica al 120°. E così, forse, i soloni mediatici capiranno finalmente che la passione di un popolo come il nostro non si misura con le scomodità di uno stadio, o con il caro prezzi del biglietto. Si misura soltanto con il desiderio di competere per riuscire a vincere: come lo scorso anno avevamo fatto, se solo fossero state rispettate le regole del gioco!"