Ultime calcio Napoli - L'edizione odierna del Corriere della Sera spubblica una lunga intervista ad Arrigo Sacchi. Dal quotidiano si legge:
«Tutto questo accade perché si pensa esclusivamente ai soldi e vengono accantonati i valori fondanti dello sport, del calcio. Dopo i soldi — continua Sacchi — arriva il risultato, si pensa solo a quelli, non certo a come si può raggiungere la vittoria».
Come si esce da questa tendenza? «Molto tempo fa, ero ai miei inizi come allenatore, imparai una lezione che mi ha sempre accompagnato: parlo di un uomo di cultura, Alfredo Belletti, personaggio fantastico, era il bibliotecario di Fusignano, grande appassionato di calcio, non solo era uno studioso del pallone. Era anche dirigente del Fusignano: gli dicevo che la squadra aveva bisogno di un libero. Belletti andò a prendere una maglia col numero 6, me la diede e mi disse: “Arrigo, prendi un tuo giocatore, il più adatto al ruolo, fagli indossare la maglia numero 6, insegnagli tutto del ruolo, fallo lavorare, si applichi in questo senso...”.Così feci, vincemmo il campionato di seconda categoria, con pochi mezzi e soldi, e fummo promossi».
Grande Arrigo, cosa vuol dire con questo felicissimo amarcord? «Questo: chi punta solo ai soldi vuol dire che non ha idee».