Sono passati tre anni da quella dolora finale di coppa Italia all'Olimpico, all'esterno del quale si consumava la tragedia di Ciro Esposito: ferito a morte e deceduto in ospedale giorni dopo perché stava andando ad assistere solo ad una partita di calcio. Oggi la villa comunale di Scampia prende il suo nome e la commozione della madre è visibile sul suo volto quando scoprono la targa: "Ho visto tanta partecipazione e sono contenta di questo. Ciro si è sacrificato per amore e la città così ha risposto: con amore. Chi vorrà ricordare o conoscere Ciro Esposito adesso avrà questa villa per poterlo fare".
Nel corso della giornata ha parlato anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: "Sapete che la legge prevede che si debba attendere 10 anni dalla morte, salvo casi eccezionali. Questo è stato un caso eccezionale, ho voluto fortemente che lo fosse: lo merita Ciro, il papà Giovanni, il fratello e la mamma Antonella. Ciro è vittima, non è carnefice perchè di Napoli, di Scampia, perchè tifoso del Napoli. Dalla morte deve nascere nuova vita e per questo gli intitoliamo il parco che è pieno di vita". Poi le dichiarazioni della madre Antonella Leardi: "Forse per anni e anni, anche quando io non ci sarò più, ci saranno bambini che diranno ai genitori: 'Chi era questo Ciro Esposito?'. Sicuramente avrei voluto mio figlio al mio fianco e non l'intestazione di questo parco, ma è successo. La cosa bella è che è stata fortemente voluta anche dal comune e dalla municipalità. Anche in questo Ciro continua a vivere".
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