Il Roma su Pavoletti: "Il Napoli non vuole cederlo, già sapeva che avrebbe avuto difficoltà"

Rassegna Stampa fonte : Il Roma
Il Roma su Pavoletti: Il Napoli non vuole cederlo, già sapeva che avrebbe avuto difficoltà

La casella “zero” alla voce goal è solo l’ultimo dei pensieri di Leonardo Pavoletti, l’attaccante che si sta abituando all’idea di essere semplice comprimario, non più protagonista come gli era capitato nelle ultime stagioni tra Varese e Genoa, alter ego di Milik che, a sua volta, è controfigura di Mertens, terza scelta di un reparto che, nonostante gli eventi, futile ricordarli, continua a brillare di luce propria e s’affeziona alle proprie certezze senza aver (quasi) mai bisogno degli straordinari per offrire risultati convincenti.

SPAZIO. Ne ha avuto poco, fin qui, Pavoletti, e ancor meno sembra poter averne in futuro, da qui al termine della stagione, nelle prossime cinque partite che saranno decisive per la rincorsa alla Roma, dunque al secondo posto che vorrebbe dire Champions League diretta. L’attaccante livornese che ha il mare nel cuore è rimasto in panchina nelle ultime cinque partite perché l’allenatore, recuperato totalmente Milik, non ha mai avuto bisogno di lui per risolvere la gara in corso. L’urgenza di gennaio è alle spalle ed oggi Pavoletti – titolare e in campo per l’ultima volta il 12 marzo contro il Crotone – è solo uno dei tanti, la carta da utilizzare se le cose dovessero mettersi male, la chance preziosa, costata circa 15 milioni di euro, alla quale aggrapparsi in caso di necessità.

CARATTERISTICHE. Sono diverse rispetto a quelle dei suoi colleghi di reparto ed è forse questo, unito alle condizioni fisiche, il dettaglio che ha fatto la differenza ed ha impedito a Pavoloso - anzi Pavolè, come lo chiamano i tifosi - di imporsi sin da subito con la maglia del Napoli. Nonostante l’impegno e la determinazione la punta che predilige la fisicità all’eleganza ha avuto problemi a dialogare coi compagni. Non sono mancati frammenti di positività nelle sue prestazioni ma s’è notata spesso la difficoltà a parlare la stessa lingua (tecnica, s’intende) dei vari Insigne, Mertens, Hamsik e Callejon, calciatori che s'affidano ai (propri) piedi buoni per divertirsi e divertire. Pavoletti è stato bravo a crear spazio coi suoi movimenti, ha spesso bloccato difensori avversari costringendoli alla marcatura a uomo ma ha avuto poche altre opportunità per mettersi in mostra ed ha anche fallito tre ghiotte chance (contro Spezia, Fiorentina e Crotone) per sbloccarsi.

PROSPETTIVE. Il futuro è già qui ed è un orizzonte che comprende dubbi e certezze. Il Napoli, ad esempio, non ha intenzione di privarsene ed era già consapevole delle possibili difficoltà iniziali del calciatore. Lo stesso Pavoletti, nonostante lo scarso impiego, ha più volte ribadito la sua totale felicità nella scelta Napoli e questi primi mesi d’azzurro gli son serviti per conoscere al meglio allenatore, compagni e città. I prossimi saranno decisivi: proseguiranno insieme, Pavoletti e il Napoli? Al momento nulla consiglierebbe il contrario ma le vie del mercato sono infinite così come le opportunità che entrambi valuteranno per il bene comune, dribblando possibili malcontenti e nuovi “casi” da riparare a campionato in corso.

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