Così come il biennio di Rafa Benitez ci ha regalato innumerevoli perle linguistiche e racconti di ottima fattura (la descrizione delle linee difensive avversarie molto chiuse, spiegata in conferenza con l'ausilio dei giornalisti presenti; la storia dell sandalo di Brian di Nazareth; la parabola dell'asino, del padre e del figlio), anche Maurizio Sarri nel giro di cinque mesi ha messo la sua impronta non solo sul gioco del Napoli ma anche dal punto di vista comunicativo. Almeno cinque le frasi del 2015 che si sono 'elevate' più delle altre.
26 luglio 2015, sul finire del ritiro Maurizio Sarri rilascia una lunga intervista a SportWeek, il magazine de La Gazzetta dello Sport, e parla di Raul Albiol: "Al primo allenamento gli ho detto che era posizionato col corpo. Poi la sera in albergo mi scappava da ridere perchè pensavo che questo ha vinto Mondiale ed Europeo con la Spagna". Scappa da sorridere, decisamente. Eppure Albiol, grazie anche al ritorno di Reina e all'immensa mole di lavoro sulla fase difensiva, sembra un giocatore totalmente rinato. Tanto da dire, il 12 dicembre al canale ufficiale della Serie A: "Sarri sin dal primo giorno mi ha detto che lavorando con lui avrei giocato fino a 40 anni, ma non lo so... (ride, ndr)".
14 settembre 2015, Diego Armando Maradona ai microfoni di Piùenne la tocca pianissimo su Maurizio Sarri: "Non lo conosco e non ho nulla contro di lui, ma la panchina del Napoli è un'altra cosa. Il colpevole è chi l'ha messo lì! Questa squadra mi ha fatto ricordare il mio primo Napoli, quando lottavamo per evitare la retrocessione e questa è la mia grande paura. Ho tanto rispetto per Sarri, ma con lui non avremo un Napoli vincente. Con questa squadra, arriveremo a metà classifica! C'era bisogno di un tecnico che conoscesse bene la grandezza e le difficoltà dell'ambiente e di calciatori attaccati alla maglia. Sono arrabbiato, non sono soddisfatto". Parole che risuonano come un terremoto nell'ambiente, alle quali Sarri risponde con le migliori frasi possibili: "Già che mi conosce è un onore, non ho intenzione di rispondere ma spero solo di fargli cambiare leggermente idea [...] Se cercate di farmi fare polemica non ci riuscirete mai, Diego era ed è il mio idolo. Non dirò mai una parola fuori posto su di lui [...] Può dire qualsiasi cosa, non me la prenderò mai". I risultati, poi, avran fatto cambiare idea a Diego...
20 settembre 2015, conferenza stampa post Napoli-Lazio 5-0: "Kalidou Koulibaly? Stasera ho schierato la solita linea difensva per iniziare a dargli qualche certezza, è giusto che facciano qualche partita consecutive. Koulibaly ha fatto 85' da grande giocatore e 5' fatti da grandi cazzate. Può diventare un giocatore importante a livello europeo, ce ne sono pochi come lui. Tecnicamente è migliorabile, però è uno che non butta via la palla e a me questi difensori piacciono". Che piaccia a Sarri è innegabile, lo si può vedere nel rendimento. Che poi in campo commetta qualche errore...ci può stare, d'altronde nessuno è perfetto.
25 ottobre 2015, post Chievo-Napoli 0-1. La 'battaglia' tra Sarri ed i calendari ha inizio: "Non c'è stata attenzione da parte di chi ha fatto il calendario per le squadre che giocano in Europa League. Nessuno si lamenti del Ranking Uefa, perchè se queste sono le date, diventa difficile vincere". Poi il 6 dicembre post Bologna-Napoli: "Ad influenzare il minutaggio ci sono le Nazionali, un novembre folle riguardo al calendario anche perchè la Lega non è mai stata benevola con noi, giocando sempre di Domenica e non di Lunedi dopo le gare di Europa League". Ancora, il 9 dicembre pre Legia Varsavia: "Jorginho ha fatto quattro partite di campionato ed ha un minutaggio sereno. Altri, invece, come Koulibaly ed Hamsik, giocano seicento minuti al mese ed è una bestemmia. Il calendario è questo, come si può pretendere da un calciatore che giochi 7mila minuti all'anno". Ed infine il 22 dicembre, sulla possibilità di giocare durante la pausa natalizia: "Preferirei giocare adesso, piuttosto che qualche turno infrasettimanale che ci va ad intasare settimane e settimane e costa in termine di sacrificio. Basterebbe poco. D’altro canto, si gioca anche altrove. Un controsenso che si potrebbe rimuovere".
27 ottobre 2015, conferenza stampa di presentazione di Napoli-Palermo: il collega Manuel Parlato, al momento della domanda, prende la parola e chiede "Ci aveva detto che pronunciare la parola scudetto era come bestemmiare...". Sarri lo guarda, sente la parola scudetto e...si lascia andare al più classico degli scongiuri in diretta televisiva. Pochi minuti prima aveva detto che Maradona "può dire il cazzo che gli pare". Conferenza stampa show, decisamente.
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