Amato Ciciretti, calciatore di proprietà del Napoli in prestito all'Ascoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN. Ecco quanto evidenziato dalla redazione di CalcioNapoli24.it:
"Il mio soprannome El Gordo? E' nato con Lopez al Benevento, mi piace molto mangiare e lui mi chiamava così. Lo stesso soprannome di Cassano a Madrid? Non lo sapevo nemmeno, sono sempre stato innamorato di lui quando ero alla Roma. Forse con lui ho un po' in comune la testa, dicono tutti che sono un pochino matto. Magari la mia immagine può far sembrare questo ma chi mi conosce sa chi sono. La mia immagine? A volte credo mi abbia causato qualche problema, parlando con alcuni direttori ed alcuni mister me l'hanno detto. Un calciatore si giudica sul campo, non per i tatuaggi. A Roma quando arrivi in Primavera e vinci lo scudetto non è semplice per un diciassettenne capire di essere umile. In Primavera non sei nessuno ma a Roma ti facevano sembrare importante. Serie B? Penso che non sia una sconfitta, anzi deve essere un motivo di orgoglio per ripartire. Se voglio tornare in A devo rimettermi in gioco e devo dimostrare di poterci giocare. Quando Scavone si è sentito male in campo mi ha fatto brutto ma ho avuto la luciditàdi capire cosa stesse accadendo: gli ho paerto la bocca e gli ho tirato fuori la lingua. Quando ho realizzato ti vengono in mente le cose più brutte: quando abbiamo saputo che stava meglio ci siamo rilassati anche noi, abbiamo avuto tanta paura. L'obiettivo ad Ascoli è di andare ai play-off, siamo un'ottima squadra altrimenti non sarei venuto. L'obiettivo restano i play-off, poi magari speriamo in qualcos'altro".