Ruffo: "Unico che conosce i rapporti Juve-'Ndrangheta è volato via dal cavalcavia, le smentite bianconere ci hanno obbligato a far sentire tutto" [VIDEO]

Federico Ruffo, giornalista della RAI ed autore dell’inchiesta di Report sulla Juventus, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “LineaCalcio”, in onda su Canale 8. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli24:

“L’unica persona che poteva sapere quali erano i rapporti tra Juventus e ‘ndrangheta è volato da un cavalcavia. E probabilmente prima di esser volato dal cavalcavia è stato anche pestato. E’ stata fatta una autopsia e di questa autopsia non c’è una sola foto. Ci sono degli avvocati della Juventus che volevano il telefono di questa persona prima ancora che morisse. Ci sono degli oggetti spariti dall’auto del defunto. Questo era l’oggetto della mia inchiesta, poi non potevo raccontare questo senza parlare anche dei rapporti tra Juventus e ‘Ndrangheta. Mi ha creato più problemi la mia fede juventina che quello che ho raccontato. Ormai non riesco più a vedere per intero le partite della Juve, non posso scindere le due cose. Quello che è sfuggito è che il rumore della ciotola ha fatto svegliare il cane e questo mi ha salvato. Le smentite di Agnelli sono state dolorose. Noi non siamo scesi troppo nel dettaglio della questione legata allo striscione perché la questione era inutilmente lunga e c'erano delle informazioni che abbiamo preferito tenere per noi. Venivano usate delle parole non delicatissime verso i tifosi del Torino. La smentita, poi, ci ha obbligato a scendere nel dettaglio facendo ascoltare tutte le intercettazioni. Anche la compagna di Bucci è stata insultata ed è stato detto che l'abbiamo pagata. Ho visto il figlio di Bucci piangere per sapere che cosa è successo”.

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