Il regista Virzì: "De Laurentiis? Ci ho parlato, è entusiasta della sua squadra! Il Napoli ha un seguito impressionate, che passione quella partenopea"

De Laurentiis aveva usato un titolo di un film appena uscito di Paolo Virzì 'Notte Magice' per far riferimento di Napoli-Psg. Proprio Paolo Virzì è stato intervistato da Il Mattino.

Lei di calcio è un conoscitore?

«No, lo ammetto, sono abbastanza debole sull’argomento. Lo seguo in linea generale, mi piace inquadrarlo dal punto di vista sociale più che prettamente sportivo, ho una infarinatura generale, ma non mi spingo oltre. Anche se, capitando qui nelle ore di Napoli-Psg, ammetto che il mio pensiero è andato subito alle notti magiche che è capace di creare il calcio».

In che modo ha intrecciato calcio e cinema?

«Stavolta il calcio e quell’Italia ipnotizzata davanti alla tv al mondiale del ’90 mi sono serviti per dare il via alla storia del mio film, che segue un arco narrativo che va dal match inaugurale Argentina-Camerun alla semifinale del San Paolo tra Italia e Argentina. E quella notte di delusione e sconforto, mentre tutti sono davanti alla tv e Serena sbaglia il rigore decisivo, non ci si accorge di un’auto che finisce in fondo al Teverec ondentro un produttore cinematografico».

Intende dire che il calcio ha un potere di distrazione molto potente?

«Preferisco non fare analisi sociologiche, il calcio in Italia è sacro, è materia importante e delicata e io sono solo un onesto cineasta. Di sicuro faccio notare che mentre la vita dei protagonisti del film ha un sussulto potente, intorno si parla solo dei gol di Linekero delle treccine di Gullit».

Anche a Napoli il calcio ha un’importanza speciale.

«È nota la passione calcistica partenopea, che toccò il suo zenith ai tempi di Maradona ma che anche oggi con la squadra che va molto bene, ha un seguito impressionante. So del dualismo con la Juve, di questo eterno scontro piuttosto evocativo anche sociologicamente. E di Insigne che è il nuovo idolo. E colgo tutta l’enorme attenzione verso il calcio quando mi capita di dialogare con Aurelio De Laurentiis, che ho incontrato proprio ieri e che mi ha parlato entusiasticamente della sua squadra».

Maun film sul calcio lo girerebbe?

«Il calcio è molto difficile da raccontare al cinema, perché le azioni di gioco si sviluppano in modo imprevedibile e sonodure da ricreare, al contrario di altri sport come la boxe che è una coreografia, una danza, ed è molto cinematografico. Ma è molto e interessante raccontare il dietro le quinte e io, che ogni tanto mi diletto anche nella produzione, sono orgoglioso di aver prodotto nel 2006 un film a episodi con Nino D’Angelo e Valerio Mastandrea intitolato “4-4-2”».