Simone Verdi o Gerard Deulofeu? Cosa serve al Napoli, ma soprattutto chi conviene di più per un miglior rapporto qualità prezzo, possibilità di futura rivendita e velocità di adattamento.
Proviamo a confrontare i due affari sotto ogni punto di vista.
Fattore di non poca rilevanza, visto che alla guida del Napoli c'è Maurizio Sarri. In questo senso Verdi sarebbe avvantaggiato perchè ha già giocato con lui ad Empoli (2013-2015), calca i terreni del calcio italiano da più tempo rispetto a Deulofeu. Ma lo stesso esterno del Barrcellona ha fatto bene nella sua esperienza al Milan nei sei mesi iniziali del 2017.
Verdi nasce trequartista, molto meno propenso ad andare sul fondo. Non ha una grande propensione al ripiegamento difensivo (per usare un eufemismo), un po' come il suo rivale di mercato. Ma di contro, Verdi in questa stagione ha fatto passi avanti anche in questa direzione sotto la guida di Donadoni. La stamina resta comunque non eccezionale. Deulofeu dotato di più gamba. Questo lo rende sicuramente più propenso ad un lavoro di copertuta. E Sarri in questo inciderebbe (vedi Insigne e Mertens).
Si associa al punto precedente. Ma dedichiamo un capitolo a parte sulle posizioni che possono ricoprire entrambi. Verdi tende a stare meno con i piedi sulla linea laterale, apre poco il campo e ha la consueta attitudine all'accentramento. L'essere ambidestro gli garantisce qualità su entrambe le fascie, con leggera preferenza per la destra (il piede migliore resta comunque il sinistro). Ma nasce comunque come trequartista centrale, la differenza in questo senso con Deulofeu è netta. L'esterno spagnolo è allergico al gioco centrale.
Nell'ultimo biennio, inoltre, le percentuali mutano. Deulofeu ha giocato praticamente quasi sempre a sinistra, mentre Verdi ha spostato il suo raggio d'azione, nonostante le 80 partite da trequartista in carriera, defilandosi sull'out di destra.
Ergo, il falso nueve, attaccante centrale o come lo si vuol chiamare, lo hanno fatto con la stessa frequenza con cui Sarri cambia modulo.
Destro o sinistro non fa differenza per l'ex Empoli. Sotto stessa ammissione di Donadoni, però, ha comunque una leggera preferenza per il mancino. Calci piazzati diretti ed indiretti sono il suo pane quotidiano, buona propensione al dribbling ma l'accelerazione del suo rivale di mercato spagnolo resta cosa lontana. Deulofeu destro naturale, primi 6 metri brucianti. Rientra verso il centro o va sul fondo senza dare punti di riferimento all'avversario. Dotato di grande esplosività, una sorta di Mertens dribblomane vecchio stampo.
Nota che farebbe tendere la bilancia nettamente in favore di Gerard Deulofeu. Clausola rescissoria a 20 milioni di euro, ma Giuntoli lo otterrebbe anche per qualche milioncino in meno (sui 15). Mentre al momento per Verdi la conditio sine qua è rappresentata dal tetto dei 25. Non è solo il prezzo a fare la differenza in questo caso. Verdi classe '92 (25 anni), Deulofeu '94 (23 anni). Questione ingaggio: secondo gli ultimi aggiornamenti dalla Spagna, l'esterno del Barcellona percepirebbe 4.5 mln di euro all'anno (!). Ma da capire quanto e se sarà disposto a ridursi l'ingaggio per il Napoli anche in ottica Mondiale. Verdi, invece, guadagna 700mila euro all'anno. La proposta del Napoli, secondo quanto raccolto in esclusiva da CalcioNapoli24.it, è di 1.7 milioni più bonus che farebbero lievitare l'ingaggio fino ai 2 milioni.
Fonti consultate: Sport.es, transfermarkt, Corriere di Bologna.
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