La rivoluzione del Napoli non è solo Spalletti e Giuntoli, ci sarà uno staff da ricostruire

Il Napoli è alle soglie di una rivoluzione tecnica, quantomeno in panchina. Se la questione relativa al direttore sportivo è definibile come stallo totale, con De Laurentiis che di fatto ha bloccato Cristiano Giuntoli inchiodandolo al contratto in scadenza nel 2024, sulla panchina del Napoli c’è un vuoto da riempire. Non soltanto con un nuovo allenatore, ma anche con un nuovo staff.

Spalletti via, lo staff pure

Lo staff di Luciano Spalletti, infatti, era formato da fidati collaboratori: il vice Marco Domenichini, Daniele Baldini, Salvatore Russo, il preparatore atletico Francesco Sinatti ed il suo vice Francesco Cacciapuoti, l’allenatore dei portieri Alejandro Rosalen Lopez ed il match analyst Simone Beccaccioli. Quanti di loro potrebbero rimanere?

I ‘fedeli dello staff’ dei nomi accostati

Il dispendio economico, spesso e volentieri, viene accostato soltanto alla figura dell’allenatore. Al seguito della guida tecnica, però, c’è sempre una schiera di collaboratori con relativi accordi da stipulare. Volendoci limitare ad un paio di nomi:

• nello staff di Vincenzo Italiano da Trapani a Firenze hanno fatto seguito il vice Daniel Niccolini, quello dei portieri Angelo Porracchio (che ha lasciato ad inizio stagione) ed il match analyst Stefano Firicano, da Spezia in poi si è aggiunto un collaboratore tecnico come Marco Turati ed il preparatore atletico Ivano Tito;
   
• fra i più stretti collaboratori di Rudi Garcia, invece, il francese Claude Fichaux ed il preparatore dei portieri Guido Nanni, che ha lavorato con lui alla Roma e poi all’Al-Nassr. Dal Lione all’Arabia Saudita, invece, il preparatore atletico Paolo Rongoni.

A prescindere dal nuovo allenatore del Napoli, ci sarà uno staff da ricomporre. La rivoluzione è anche in questi nomi, no?

Tutte le news sul calciomercato Napoli e sul Napoli