Il Roma: "Il fortino di Fuorigrotta si è sgretolato, il ko di Milik ha tolto serenità: Sarri ha manifestato segnali di inquietudine"

Rassegna Stampa fonte : Giovanni Scotto - Il Roma
Il Roma: Il fortino di Fuorigrotta si è sgretolato, il ko di Milik ha tolto serenità: Sarri ha manifestato segnali di inquietudine

Neanche un mese fa. Il Napoli che l’Europa definì “sexy” annichilì il Benfica al San Paolo. Una super prestazione sotto gli occhi internazionali, che subito elogiarono gli azzurri e il calcio di Sarri. Si vinse con un largo punteggio (4-2) ma arrivarono anche due reti, entrambe nell’ultima parte di gara, che però non fecero allarmare nessuno. Forse Sarri notò il segnale, perché la squadra partenopea una volta consolidato il vantaggio finì col perdersi e diventare svagata. I rischi non sono mancati, e infatti Reina dovette raccogliere due volte il pallone dalla porta.

QUALCOSA, IN FONDO, NON ANDAVA per il verso giusto. Sarri lo aveva capito, ma quel Napoli troppo bello per essere vero aveva un po’ mascherato i problemi. Ci pensò l’Atalanta a farli venire fuori. Il Napoli a Bergamo ha perso 1-0, senza quindi incassare troppi gol, ma la sconfitta ha incrinato il momento magico della squadra partenopea, finita poi in un vortice dalla quale non è ancora uscita. Ad aprire la crisi è stata la partita contro la Roma giocata al San Paolo. Un big match che doveva dire chi fosse l’antagonista della Juventus per lo scudetto. Il Napoli ha perso, ma ha perso anche male: un 3-1 che in un colpo solo ha evidenziato più di un primato negativo per Sarri. Per la prima volta due sconfitte di fila. Per la prima volta Napoli battuto al San Paolo (fatta eccezione per la Coppa Italia) e per la prima volta tre gol subiti in casa. Insomma, il fortino di Fuorigrotta si è sgretolato, e il Napoli ha perso certezze. Dopo la vittoria col Benfica e dopo la sconfitta contro l’Atalanta è arrivato, forse, il problema che ha tolto serenità alla squadra. Il grave infortunio di Arkadiusz Milik ha rimesso tutto in discussione. Squadra e tifosi hanno perso certezze, ma anche Sarri ha manifestato segnali di inquietudine. Segnali che già aveva espresso per la partenza di Higuain. Una situazione che è sfociata in un’altra sconfitta, la terza consecutiva. Stavolta si capitola in Champions League: ed è un altro primato negativo perché in questa competizione, in casa, il Napoli era imbattuto. E dopo i tre gol segnati dalla Roma ne sono arrivati altri tre incassati. In quattro partite il totale sale a 9 gol, davvero troppi. Un numero insopportabile, soprattutto per Sarri che fa dell’organizzazione della retroguardia il suo punto di forza, il suo orgoglio. Movimenti e organizzazione sono fondamentali per l’allenatore azzurro. Manca Milik, è vero, ma contro il Benfica ci fu un altro segnale: Albiol si fece male nei primi minuti di gioco, e da allora non è più tornato. Il Napoli paga anche l’aver perso il suo “regista” difensivo, ma non si può spiegare con l’assenza dello spagnolo, che da solo non può fare così tanto la differenza. Problema di mentalità, di personalità, ma anche un discorso tattico. Squadra troppo lunga, sia contro la Roma che contro il Besiktas. Sarri deve trovare subito le contromisure. Il calendario aiuta, perché la partita contro il Crotone è la più facile (sulla carta) che potesse capitare. E stavolta niente passi falsi.

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