C’erano una volta i “33 schemi” di Sarri, ma su palla inattiva è arrivato solo un gol

Notizie fonte : Tarantino - Il Roma
C’erano una volta i “33 schemi” di Sarri, ma su palla inattiva è arrivato solo un gol

Ai tempi del Sansovino lo chiamavano “trentatré schemi” e probabilmente oggi lo chiamerebbero ancora così. Maurizio Sarri è un maniaco delle palle inattive, da sempre considerate arma in più per vincere le partite, soprattutto quelle più complicate, difficili da sbloccare senza l’ausilio di un episodio favorevole. Il paradosso è che quest’anno, nonostante i ripetuti tentativi, il Napoli non ha ancora sfruttato tale peculiarità in campionato. L’unica eccezione (punizione di Insigne contro il Milan) è figlia di un gesto tecnico del singolo e non di un orchestrato schema studiato in settimana.

ECCEZIONE. Diversi i risultati ottenuti in Europa League. In cinque gare disputate il Napoli ha già realizzato tre reti: Mertens al volo su punizione dalla trequarti di Jorginho contro il Bruges; Callejon di testa al San Paolo, su assist di Valdifiori da corner, contro il Midtjylland; Chiriches col destro, da calcio d’angolo dello stesso Valdifiori, nell’ultima gara contro il Bruges. L’assiduo studio delle palle inattive è uno dei temi ricorrenti nel corso dell’intera settimana di allenamenti a Castel Volturno. Con il prezioso contributo dei suoi collaboratori Sarri divide il lavoro in due fasi: prima si analizzano le situazioni da fermo (a favore e contro) maturate nel corso dell’ultima partita, quindi si preparano quelle della gara successiva in base alle caratteristiche dell’avversario. In vista della prossima sfida di campionato la soglia d’attenzione dovrà essere massima. Sarri lo sa bene e il motivo è assai elementare: 10 delle 30 reti della Roma nascono da situazioni di palla inattiva ed hanno fruttato alla squadra di Rudi Garcia 7 dei 28 punti totali raccolti in campionato.

ARMA IN PIÙ. Il fattore predominante alla base di tale statistica, oltre alla precisione chirurgica di Miralem Pjanic (quattro gol da calcio piazzato diretto), è l’abilità in area avversaria dei centrali difensivi e di capitan De Rossi. Il primo acuto di Pjanic risale alla seconda giornata: la Roma superò 2 a 1 la Juventus e la sua punizione, di fatto, regalò il successo ai giallorossi. Alla quarta giornata il Sassuolo fermò la Roma 2-2 all’Olimpico: tra i marcatori di casa anche l’egiziano Salah, a segno con un tiro al volo dagli sviluppi di calcio d’angolo. Due settimane dopo, nel 5-1 rifilato al Carpi, la Roma segnò con Manolas su calcio d’angolo ed ancora con Pjanic da calcio piazzaro. Nell’ottavo turno di campionato le palle inattive fruttarono ai giallorossi altri due punti: vittoria 3-1 sull’Empoli decisa dal piazzato di Pjanic e dalla testa di De Rossi su corner. Ancora: il recente derby contro la Lazio si è sbloccato solo con il rigore (inesistente) di Dzeko; il pari esterno di Bologna è maturato grazie al doppio penalty trasformato da Pjanic e Dzeko. Infine il pareggio di Torino: ancora Pjanic a segno da calcio di punizione diretto. Dieci gol da palla inattiva per un totale di sette punti nati dal nulla: l’arma in più della Roma un tempo era la stessa di Sarri. In attesa del battesimo azzurro in campionato.

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