Ultime calcio Napoli - Teore Grimaldi, allenatore e uomo di calcio. La sua parabola è partita proprio insieme ai due fratelli Insigne che oggi si ritrovano in campo da avversari in Benevento-Napoli:
«Li ricordo bene da bambini: il calcio per loro non era una passione, ma più una vocazione. E sono entrati subito nel mio cuore, anche se l'incontro con Lorenzo non fu dei migliori».
E non può essere diversamente se un bambino di neanche dieci anni rovina i piani della tua squadra. «All'inizio eravamo avversari: lui giocava per l'Olimpia Sant'Arpino, io allenavo la scuola calcio Oasis Frattamaggiore e averlo contro non era una buona notizia - aggiunge Grimaldi - Già vedeva cose che i compagni non riuscivano a vedere, ti incantavi a vederlo giocare».
Una scintilla d'amore che diventa poi azzurra. «Lorenzo è sempre stato il mio pallino da quel momento, quando ho conosciuto anche Roberto riuscimmo a portarli entrambi al Napoli con Marino e Santoro. Oggi vederli passare dai calci di quartiere a una sfida di Serie A non può che essere una gioia».