Non si doveva vincere la Champions prima, non c'è rischio retrocessione ora

A Napoli fa più freddo del solito. Di questi periodi, in giro per la città, la gente sfila già con il giubbotto invernale, quello buono per contrastare i venti gelidi che si abbattono tra le viuzze di Parthenope. E' un autunno freddo, a tratti però quasi primaverile. Temperature altalenanti che incidono sulla vita di tutti i giorni sono protagoniste all'imbrunire. 

A soffrirne, però, è anche la SSC Napoli, indecisa su cosa fare da grande. Al centro della critica c'è Carlo Ancelotti, accusato da molti di aver spento la passione dei tifosi.

E' innegabile che in questo Napoli ci sia qualcosa che non va. Gli obiettivi stagionali sono chiari: lottare per lo scudetto agguantare gli ottavi di Champions League. La contestazione è più che viva: gli azzurri non entusiasmano e l'allenatore non ha dato un'anima al gruppo.

E' un autunno freddo sotto il punto di vista calcistico. Le sconfitte contro Juventus e Cagliari ed il passo falso con il Torino hanno sicuramente rallentato la rincorsa in classifica a Maurizio Sarri, antagonista giurato dopo il tradimento estivo. E lo 0-0 in Europa contro il Genk non ha sicuramente aiutato a risollevare gli animi.

E' un autunno freddo ma non troppo. E lo dicono i numeri, che non condannano affatto il Napoli. L'organico azzurro, seppur non ancora ben plasmato dalle sapienti mani della famiglia Ancelotti, è superiore alla nuova Inter di Antonio Conte, candidata per il tricolore di maggio. Secondo il portale Transfermarkt, il valore della rosa partenopea si aggira intorno ai 650 milioni di euro, 653 per la precisione; i nerazzurri, invece, possono contare su una rosa valutata 567 milioni. Quasi 90 milioni di differenza tra i due club, mica spicci. La Juventus, prima in classifica generale, non è poi così distante: sono solo sei le lunghezze di differenza con i partenopei; e le partite giocate sono solo sette.

Le potenzialità azzurre sono note ai più, da diverse anni, attraverso una politica societaria volta allo svecchiamento della rosa ed all'acquisto di giovani talenti da poter lanciare e rivendere, in futuro, a cifre faraoniche. Alex Meret, Giovanni Di Lorenzo, Fabian Ruiz, Eljif Elmas ed Hirving Lozano sono solo alcuni degli esponenti che stanno facendo e possono far grande il Napoli. De Laurentiis si sfrega le mani: il terzino ex Empoli sembra essere perfetto per questa squadra, il centrocampista spagnolo è corteggiato praticamente in tutto il globo. Per Elmas e Lozano discorsi diversi: i loro sprazzi di qualità si concretizzeranno quando il periodo di ambientamento sarà terminato. A dimostrazione del fatto che questa squadra, tutt'altro che satura, ha ancora enormi margini di miglioramento.

Si soffre il freddo, anche in Europa. Ma alla fine lì le temperature non sono, poi, così artiche. La vittoria contro il Liverpool allo stadio San Paolo ha rappresentato il picco massimo di entusiasmo. Jurgen Klopp e Mohamed Salah ammutoliti: l'organizzazione azzurra ha strameritato i tre punti e la testa nel girone E di Champions League. E' pur vero, però, che lo 0-0 contro il Genk ha fatto nuovamente scendere la parabola dell'eccitazione verso il basso. Ma chi non avrebbe firmato per il risultato opposto? Un pareggio contro la squadra inglese ed una vittoria contro la squadra belga avrebbe reso felice chiunque sotto l'ombra del Vesuvio. Eppure no.

Eppure il tecnico azzurro sta facendo di tutto per provare a riportare a Castel Volturno risultati positivi a tutto tondo. A dimostrarlo è anche il cambio modulo visto nella gara contro il Torino: un 4-3-3 alla vecchia maniera che, però, non ha riportato i risultati sperati, dimostrando però la sua totale apertura mentale al cambiamento. 

C'è ancora da lavorare, sul cancello del training center azzurro c'è un cartello: "Work in progress". Così finalmente su Napoli tornerà a splendere il sole.