Povero Lorenzo Insigne, non meritava una marcia d’avvicinamento così avvelenata alla sua ultima partita casalinga con la maglia del Napoli.
Non lo meritava la fascia di capitano che indossa al braccio, non lo meritavano i giovanissimi - quelli che andranno allo stadio e che sono cresciuti non con l’idea dei problemi economici e delle tante stagioni in Serie B, ma guardando il Napoli crescere anno dopo anno, nel mito di Paolo Cannavaro, Marek Hamsik e Lorenzo Insigne capitani della propria squadra del cuore.
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E invece no, perchè non terrà banco l’ultima partita in maglia azzurra da parte di Lorenzo Insigne. Terranno banco gli striscioni quotidiani poco gentili nei confronti di Luciano Spalletti, di Aurelio De Laurentiis, anche della povera Fiat Panda che chissà in che condizioni verserà mentre scriviamo. Terrà banco il futuro di Luciano Spalletti, una conferenza stampa movimentata che mette a nudo dei limiti ben evidenti da parte di tutti.
Altre due partite e per Lorenzo Insigne sarà finita con la maglia del Napoli, ed inizierà l’avventura in un nuovo mondo come quello della Major League Soccer e di Toronto. Dove, per fortuna, Bob Bradley è stato designato al tempo stesso sia allenatore, sia direttore sportivo, dalla proprietà Manning. Quantomeno sarà più facile accettare l’idea di andare via, e di lasciarsi alle spalle certi veleni di cui non si sente l’esigenza.