Eccolo, allora, che Carletto Ancelotti trova pane per i suoi denti: i 188 cm di Koulibaly sono il sogno di ogni allenatore. Come la sua grinta e la sua qualità con il pallone tra i piedi. Si vede da come parlano guardandosi negli occhi nel campo di Carciato, da come KK ascolta quello che il tecnico del Napoli dice parlando fitto fitto, che c'è già un enorme feeling tra re Carlo e il suo centrale senegalese. Ma sì, la delusione per l'eliminazione dal mondiale russo passa proprio per il riscatto con il Napoli: Ancelotti è stato a lungo a colloquio con Koulibaly, anche in albergo. È arrivato solo da poche ore e ha bisogno di tempo per apprendere i dogmi calcistici del Carlo-pensiero. C'è Davide, il figlio che qui fa da vice, da supporto. Padre ed erede parlano all'unisono, a una sola voce. Quello che dice l'uno non verrà mai smentito dall'altro. De Laurentiis ha anche questa estate respinto diversi assalti milionari per l'eroe dello Juventus Stadium. Come un anno fa, il procuratore Satin ha fatto sapere che per il centrale c'era solo la fila. Ma l'altolà del presidente azzurro è stata netto e deciso: non vendo le mie stelle, tanto meno Koulibaly. E se al suo amico Antonio Conte disse di no a una offerta da 58 milioni, stavolta ne sarebbe arrivata almeno una da 80 milioni. Respinta al mittente. D'altronde, la difesa di Ancelotti è una difesa alta e aggressiva, un po' come quella del suo predecessore. Quindi, chi meglio di Koulibaly? Magari, ma c'è tempo, si potrebbe parlare di un rinnovo. Ma non adesso. C'è tempo.