A Genova il Napoli ha dimostrato tutto il suo gruppo: ora Benitez deve ritrovare gioco e Hamsik

Da dove vogliamo cominciare? Dai primi dieci minuti di Genoa-Napoli o dagli ultimi venti? Meglio dal finale della sfida di Marassi dove la squadra di Benitez ha saputo interpretare il ruolo di big e ha portato a casa un successo ormai inaspettato. Sicuramente la vittoria in casa del Grifo ha dato tanta serenità all’ambiente partenopeo ma una formazione che crea almeno quattro azioni da gol nette solo nella ripresa non può permettersi il lusso di rischiare di pareggiare. Se non fosse stato per De Guzman, che nell’ultimo minuto del quinto di recupero ha beffato Perin, a quest’ora staremmo parlando di un Napoli senza cuore e con le idee tattiche poche chiare. Di una squadra incapace di gestire il vantaggio e soprattutto di sfruttare lo schieramento troppo offensivo di Gasperini.

GRUPPO UNITO. La prima cosa che è piaciuta a Marassi è stata la compatezza del team di Benitez. Dopo il crollo di Bilbao si era detto di tutto e di più. Addirittura che lo spogliatoio era diviso e che ognuno andava per fatti suoi. A quanto pare non è così. Era dai tempi di Reja che non si vedeva un Napoli al centro del campo in cerchio a darsi la carica per la partita. Un rabbioso Higuaìn si è fatto portavoce dell’urlo di battaglia e gli altri l’hanno seguito senza problemi. Segno che non ci sono spaccature e che ognuno vuole il bene proprio ma soprattutto quello del gruppo. Inutile stare a fare giri di parole, senza l’unione di intenti non si va avanti. Certo, disputando la Champions sarebbe stata tutta un’altra cosa, ma è inutile stare a piangere sul latte versato. C’è l’occasione giusta per puntare allo scudetto e fare bella figura in Europa League.

CERCASI PIÙ GIOCO. Non si può dire che domenica sera il Napoli abbia giocato male con il Genoa. Ma neanche si può ammettere che sia stato eccelso. Ad un certo punto i grifoni era padroni del campo e, soprattutto nel primo tempo, hanno creato non pochi problemi ad una difesa in balia delle onde. Poi nella ripresa qualcosa è cambiato. Negli ultimi venti minuti è venuta fuori la qualità degli azzurri che, approfittando del calo fisico degli avversari, hanno tentato in tutti i modi di vincere. E ci sono riusciti. Benitez sa bene, però, che tante cose non hanno funzionato. Deve assolutamente migliorare la fase del reparto arretrato e dare continuità alla manovra di centrocampo che ad un certo punto non è andata più bene.

MAREKIARO DOVE SEI. Si sperava che dopo le belle prove in amichevoli e il gol a Bilbao si fosse ritrovato ed invece Hamsik è diventato il fantasma delle tante partite della scorsa stagione. Questo giocatore va stimolato a far bene e a diventare determinante. Il Napoli non può permettersi il lusso di “regalarlo” sistematicamente agli avversari. Il capitano è un tesoro ma se non dovesse ritrovare lo smalto e il gioco dei tempi che furono, rischia seriamente di lasciare il posto a De Guzman. All’olandese voluto da Rafa gli è bastato poco per mettersi in evidenza. Entrato a gara in corso è stato una spina nel fianco dei liguri e al momento opportuno ha piazzato il colpo vincente al 95’. Hamsik non può essere un problema per il Napoli ma un’arma in più poiché ha le qualità per poter creare problemi a qualsiasi squadra che ha di fronte. Anche in questo caso spetta a Benitez lavorare bene sullo slovacco. Lo spagnolo è abile nel far ritrovare gli stimoli giusti a calciatori che hanno avuto qualche difficoltà. In questo caso l’allenatore azzurro parte favorito poiché già conosce Marekiaro da un anno. Ciò che conforta è che si è solo all’inizio e che i tre punti incassati a Genova permettono al Napoli di stare al passo di Juventus e Roma. Il torneo è ancora lungo ed è un bene che la squadra partenopea non parta come favorita. Perché è sempre meglio far elogiare le altre per poi fare i conti ad aprile e maggio. E non certo a fine agosto o ad inizio settembre.