Che fine ha fatto... Nicolao Dumitru?

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Che fine ha fatto... Nicolao Dumitru?

Nuovo appuntamento con 'Che fine ha fatto... ?', la rubrica di CalcioNapoli24.it su bidoni e delusioni del Napoli in Serie A nell'era De Laurentiis. Oggi si parla di Dumitru...

Alla ricerca degli azzurri perduti, dei volti dimenticati che a Napoli sono stati solo di passaggio o che comunque non hanno lasciato il segno. Una rubrica, in programma ogni mercoledì, che punta a ripescare bidoni e delusioni dell'era De Laurentiis in Serie A. Oggi tocca a lui: che fine ha fatto... Nicolao Dumitru?

Un’infinità di prestiti alla ricerca di un talento mai più ritrovato. Addirittura sette le staffette da giocatore del Napoli, un record. Tutta colpa di quel quinquennale proposto nel 2010, più un successivo rinnovo strategico per monetizzare. Il nuovo Henry, fu addirittura soprannominato da qualcuno. Nel concreto, tutt'altro. 1.5 milioni di euro per 143 minuti totali. Tantissime aspettative, nessun risultato. Appena 13 le presenze in prima squadra, a cui vanno aggiunte altre sei con la Primavera, con un totale di zero goal all'attivo. Troppo acerbo per Walter Mazzarri, profetico come mai, che gli lascia appena le briciole nel suo unico semestre partenopeo prima della bocciatura. 

Da lì in poi una raffica ininterrotta. Nell'ordine: Empoli, Ternana, Cittadella, Reggina, Veroia, Latina e infine Nottingam Forest. Ma di quel bimbo fenomeno, che nel settore giovanile aveva fatto sfracelli totali, nessuna traccia. Mai in doppia cifra, nessuna stagione di rilievo che abbia stuzzicato il Napoli a una seconda chance. Alla fine, anche la stessa ammissione del ragazzo: "A Napoli è stata un'esperienza traumatizzante, ero pronto tecnicamente ma non di testa. Mi sentivo già arrivato, in quel momento mi sono detto: "Dai, è fatta"

Oggi, a 26 anni, il fantasista è un giocatore del Gimnàstic. Una nuova avventura in Spagna, dopo la precedente all'Alcorcón, sempre in Serie B. A titolo definitivo, nella speranza di un definitivo rilancio nel pieno della maturità. Ma quei grandi orizzonti, di certo, sono tramontati per sempre. Italia, Brasile, Svezia o Romania: erano addirittura queste le nazionali a cui poteva accedere grazie al proprio mix genetico e culturale. Nato in Svezia, trasferitosi da giovanissimo nel Bel Paese con papà rumeno e mamma brasiliana. Alla fine, solo un'amara illusione. Dimenticato da tutti, inevitabilmente. 

di Pasquale Edivaldo Cacciola

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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