Il Roma - Caro Rivera, la 10 Insigne la merita tutta: l'ha dimostrato con il Napoli

Rassegna Stampa fonte : Caiazza - Il Roma
Il Roma - Caro Rivera, la 10 Insigne la merita tutta: l'ha dimostrato con il Napoli

Domenica si riparte. La sosta di campionato per le Nazionali non ha permesso a Maurizio Sarri di proseguire l’ottimo lavoro iniziato in Trentino. Dopo i quattro successi su quattro (due in Champions e altrettanti in campionato), il tecnico avrebbe voluto giocare subito ma purtroppo ha dovuto fare i conti con le qualificazioni mondiali. Dove hanno partecipato molti dei suoi ragazzi. C’è chi ha vinto le prime partite, vedi Mertens, Hamsik e Chiriches, e chi ha perso come Milik, Zielinski ed Insigne. La sconfitta che ha fatto più rumore è stata quella dell’Italia. Dove Lorenzo, con il resto del gruppo azzurro, non è stato proprio brillante così come quando indossa la maglia del Napoli. Sicuramente lo sa anche lui di non aver reso al massimo contro la Spagna ma essere stato additato come la causa maggiore del ko è troppo. La critica si è accanita sul Magnifico accusandolo di essere diventato piccolo piccolo al cospetto degli iberici. La verità è che uno delle sue qualità non può fare il terzino in un fantasioso 4-2-4 scelto da Ventura. Si era illuso il ct di poter avere la meglio con una formula offensiva che non aveva, però, né testa e né coda. Si sapeva sin dall’inizio che sarebbe stato un harakiri ma il tecnico ligure ha voluto insistere ed è stato ridicolizzato dalla Spagna. Risultato? La colpa è stata di Insigne. Mah. Ma nessuno ha fatto caso che la migliore difesa d’Italia si è fatta infilare dagli avversari con tanta facilità. Il buon Buffon poi è apparso più attempato del solito tra i pali sui gol di Isco. E che dire di un centrocampo troppo debole? Alla fine c’è andato di sotto Lorenzinho. Che nel pomeriggio era stato anche bacchettato da Rivera sulla maglia numero dieci. «Ormai la danno a tutti», aveva detto l’ex Golden Boy. Una uscita poco gradevole da parte del vecchio campione rossonero. Che va rispettato ma anche criticato quando si va oltre certi limiti. Non si capisce perché Insigne non possa portare quella casacca. Pare che abbia dimostrato con il Napoli di meritarla eccome. Se poi c’è un ct che gli fa fare più il terzino che l’attaccante a quel punto ci può fare davvero poco. Spiace contraddire uno che ha fatto la storia del calcio italiano ma Rivera se la poteva risparmiare quella affermazione sulla 10 al Magnifico. Intanto bisogna concentrarsi sui play off e cercare di conquistare il pass per i Mondiali. Sarebbe un bel guaio rimanere fuori da questa massima competizione internazionale. Per Ventura sarebbe una macchia indelebile. Veniamo al Napoli. Domani Sarri riprende a lavorare sempre senza i nazionali. Che poi arriveranno un po’ alla volta. Il tecnico deve dare seguito ai due successi con Verona e Atalanta in campionato e a quelli in Champions con il Nizza sia all’andata che al ritorno. Si riparte con il Bologna e poi ci saranno altre sei partite fino ad una nuova sosta. Il Napoli deve evitare soprattutto di specchiarsi in sè stesso. Deve giocare come sa ma non deve perdonare gli avversari. Inutile creare così tanto se poi non si realizza. Questo è un anno dove c’è la possibilità reale di vincere lo scudetto. La Juve è la favorita ma potrebbe cedere. Poi ci sono le milanesi che hanno cambiato tanto e la Roma che ancora deve capire le lezioni di Di Francesco.

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