Notizie calcio - Leonardo Bonucci, difensore dell'Union Berlino, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Marca:
"E' stato un cambio enorme nella mia vita. Sono solo qua, la mia famiglia vive a Torino. Il primo mese e mezzo è stato duro, ero in una città sconosciuta, ma piano piano sto conoscendo gente e posti. Ora è tutto più facile".
Cosa le manca maggiormente?
"La mia famiglia, vedere ogni giorno i miei figli e mia moglie. Il quotidiano che vivevo a Torino. Tutto il mondo sa quale sarebbe stato il mio desiderio, ma vivo questo momento con serenità e maturità".
Ha assimilato le polemiche per l'addio alla Juventus?
"Sì. Sono più sereno e meno arrabbiato per quello che è successo d'estate. Il mio passato con la Juventus è stato meraviglioso, io volevo chiudere lì la carriera. Non è successo. Mi resta la consapevolezza di aver sempre dato tutto. Ogni settimana parlo con tanti ex compagni, significa che ero qualcosa di importante nello spogliatoio: amicizia con i veterani e punto di riferimento per i giovani".
Tornerà alla Juventus un giorno?
"E' il mio obiettivo. Voglio diventare allenatore e se riuscirò ad esserlo nell'elite del calcio, la Juventus è uno dei club che vorrei allenare. E' una parte cruciale della mia vita. Sono grato ad Agnelli, Marotta, Paratici e Nedved, un punto di riferimento silenzioso. E pure al tecnico che mi ha cambiato maggiormente e aiutato a crescere: Antonio Conte".
Cosa significa per lei il Real Madrid?
"Non ci sono parole per descriverlo. Forse il club più grande del mondo. C'è stato un momento in cui sono stato vicino a diventare un giocatore del Real Madrid, di mettermi la camiseta blanca. Sarebbe stato un sogno. Ero davvero molto vicino. Era l'estate del 2017, dopo che ci hanno battuto nella finale di Cardiff. Si intensificarono i contatti fra il mio agente e il Real Madrid, ma non si chiuse mai l'operazione".