David Sesa, ex attaccante svizzero del Napoli, è stato raggiunto da CalcioNapoli24 in esclusiva. Tanti i temi toccati, dal suo periodo in maglia azzurra a Maradona, passando per lo scudetto e Cavani, senza tralasciare il mercato e qualche nome di giocatore svizzero interessante:
Napoli è stata una parentesi importante della sua carriera, dal 2000 al 2004 anche se conditi, purtroppo, da una retrocessione. A livello personale, però, che anni sono stati?
"Sono stati quattro anni difficili perchè conditi da una retrocessione e tanta serie B. In più poi c'è stato il fallimento. Anni particolari, difficili nei quali non sono riuscito a confermarmi e a continuare il buon lavoro che avevo fatto a Lecce. A Napoli, in quel periodo, non c'era un ambiente societario tranquillo, non c'era chiarezza. Siamo retrocessi e non siamo riusciti più a risalire nella massima serie. Sono state comunque stagioni interessanti".
Quattri anni con 75 presenze ma soltanto 4 gol, quale quello che ricorda con più affetto?
"Un pò pochini (ride, ndr) ma li ricordo tutti con affetto anche perchè hanno portato al Napoli punti importanti. L'1-0 a Catania, quello con il Bari e quello con il Modena, soprattutto l'ultimo perchè era l'anno del quinto posto con De Canio".
Nel Napoli ci sono tre calciatori svizzeri: Inler, Dzemaili e Behrami. Proprio Inler, nell'ultima gara, si è un pò lamentato per la sostituzione, questo è sintomo di voglia di non mollare e attaccamento alla maglia
"A Inler, come a qualsiasi calciatore, non piace uscire, ma tutti dovrebbero accettare una sostituzione. Il centrocampista sta facendo molto bene, anche se però ha degli alti e bassi. Ha sempre giocato, dimostrando il proprio valore, non solo in Italia, ma anche lo scorso anno in Europa, in quella Champions che vide il Napoli uscire contro il Chelsea che poi vinse la coppa. A Napoli è difficile giocare, il pubblico chiede sempre più, se arrivi secondo devi vincere lo scudetto e se lo vinci poi devi portare a casa la Champions. Lo scorso anno si è comunque vinta la Coppa Italia. Gokhan è un calciatore fortissimo e ha estimatori anche all'estero, tante squadre farebbero carte false per averlo".
Dzemaili, in compenso, sta un pò pagando il fatto di non essere protagonista
"Dzemaili forse sta pagando un pò questa situazione ma, nelle ultime uscite, ha dimostrato di essere pronto, non facendo rimpiangere gli altri".
Behrami, la sorpresa più gradita
"Valon è un lottatore, uno che non molla mai. Ero sicuro, conoscendo i napoletani, che avrebbe fatto bene lì e sarebbe piaciuto al pubblico. Grinta, lotta e non mollare mai, le sue qualità. Ci sono tanti svizzeri che vengono in Italia e non fanno bene, ma loro invece, si disimpegnano alla grande".
Il Napoli sembra essere su Xhaka, ce lo può presentare?
"E' un centrocampista di 20 anni, classe '92, non molto esplosivo ma bravo tatticamente. Ha giocato la Champions e lo ha fatto anche con ottime prestazioni contro Manchester United e Bayern Monaco. Ora è in Germania, al Borussia Mönchengladbach ma sta trovando qualche difficoltà. E' un grande talento ma penso che non sia pronto per una piazza esigente come quella partenopea. Ci vorrà ancora un pò di tempo ma ha grandi qualità. Si parla di tante squadre interessate e tra queste c'è anche il Napoli".
C'è un calciatore svizzero che consiglierebbe a Bigon?
"Nell'ultimo anno ho consigliato Shaqiri ma la società ha deciso di puntare su Vargas. Ha sbagliato perchè il ragazzo è un talento indiscusso e, pur giocando poco con il Bayern Monaco, sta dimostrando il suo valore. Ha segnato anche in amichevole questa estate un gol su punizione, nell'amichevole disputata contro il Napoli. Sarebbe stato l'ideale per il palato fine dei tifosi. Un altro calciatore forte che consiglio è Valentin Stocker, del Basilea, centrocampista. Ha, però, già una valutazione alta, 8-10 mln, perchè la società svizzera sta crescendo anche in campo internazionale e il passaggio del turno in Europa League, contro il Dnipro che ha giocato anche contro gli azzurri, lo dimostra. Ce ne sono degli altri ma bisognerebbe venire a vederli da vicino".
Udinese-Napoli 0-0, un'occasione persa per restare ancora più vicini alla Juventus?
"La gara che brucia di più è quella con la Sampdoria in casa rispetto al pareggio ottenuto a Udine. Quello bianconero è un terreno difficile, sul quale tante squadre perdono punti e un pareggio lì ci può stare. Il Napoli poteva anche vincere viste le occasioni da gol che ha avuto ma non ci è riuscito".
Domani ci sarà la super sfida tra Napoli e Juventus, è giunto il momento della verità...
"Il campionato non è finito e lo scontro diretto può essere decisivo in un senso o nell'altro. Il Napoli non si può più nascondere e punta dritto allo scudetto. Se si vince si va a tre punti e tutto si riapre ma se si perde si va a -9 e tutto diventa più complicato perchè la Juventus ha continuità di risultati. Per il calcio italiano, mi auguro che possa vincere il Napoli, così il torneo diventa più frizzante".
Dove può vincerla il Napoli e dove può, invece, perderla?
"La Juventus ha giocatori di personalità e verrà a Napoli per cercare di imporre il proprio gioco, senza però scoprirsi troppo, forte del vantaggio di sei punti che si ritrova in classifica. Il Napoli, dal canto suo, è una squadra fisica, di gran corsa e veloce, ha carattere e con Cavani, in contropiede, è micidiale. Lo stadio San Paolo sarà l'arma in più di questo Napoli e darà una grossa spinta. Gli azzurri sono una squadra compatta con due campioni come Hamsik e Cavani ma anche la Juventus lo è con Pirlo, Vucinic e Giovinco. E' una squadra operaia con qualche pedina che sa fare la differenza".
Maradona è tornato a parlare a Napoli, lui che è simbolo della Napoli calcistica. Ha spronato la squadra e l'ha spinta a crederci. E' dello stesso avviso?
"Si, la penso come lui. E' chiaro che essendo secondi in classifica si debba provare fino alla fine a lottare per vincere il titolo ed è giusto che sia lui ha dare la carica in più al gruppo e ai tifosi. Sarebbe bello riportare il tricolore a Napoli dopo tanti, ormai troppi, anni. Fa piacere e io tifo Napoli".
Come giudica l'astinenza dal gol di Cavani? Potrebbe essere la troppa generosità il problema?
"Non discutiamo Cavani, sarebbe un delitto. Uno dei più forti attaccanti al mondo. Potrebbe essere quello il vero problema, lui lavora tanto per la squadra e forse perde un pò di lucidità sotto porta ma il Napoli non può fare a meno di lui, soprattutto in questo momento".
Secondo lei, Mazzarri resterà sulla panchina azzurra la prossima stagione?
"Difficile dirlo. Come ha sempre fatto, si rivedrà con il presidente a fine campionato e tirerà le somme. Certo è che c'è da capire se il mister ha ancora gli stimoli giusti per restare su quella panchina. Senza stimoli diventerebbe difficile. Ho ascoltato le dichiarazioni di De Laurentiis: la società vuole tenerlo anche perchè tanto bene ha fatto fin qui".
Pandev-Insigne, chi il partner ideale di Cavani?
"Tutti e due lo sono. Mazzarri sceglie in base agli avversari e la condizione del momento e fa bene. Sono forti ma Pandev ha più esperienza e quella, spesso, fa la differenza".
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