Sassuolo, Eintracht ed Empoli. Un tris di trasferte che rispolvera un dogma che in altri tempi - con altri uomini e altra classifica - sarebbe stato quasi d'obbligo: il turnover. Oggi, questo stesso concetto, non è più scontato. E non solo per questioni di scaramanzia e per la posta in palio altissima, dato un +15 da preservare a tutti i costi per trascinarlo fino alla fine e riscrivere una nuova pagina di storia azzurra. Nell'era Spalletti, tale termine, diventa secondario per un motivo molto semplice: forse non è poi così necessario come un tempo.
Il Napoli arriva da una cavalcata senza precedenti? Sì. Il Napoli ha comunque una rosa profonda e potrebbe in ogni caso permettersi delle staffette? Sì. Il Napoli è stanco? No. Lo dicono i numeri. Nonostante il ritmo gara sia sempre importante e con una squadra che non si risparmia. Semplicemente questo gruppo, grazie al metodo Spalletti, corre di meno rispetto alle altre squadre ma corre meglio. Lo riporta La Lega Serie A. Secondo quanto infatti si evince dai dati, i partenopei sono addirittura al 16esimo posto per chilometri percorsi finora con 107,708 km. Sul podio Lazio, Monza e Atalanta rispettivamente con 115, 839 km, 112, 282 km e 112, 043 km.
Cosa significa tutto questo? Che la formazione, come detto, corre ma lo fa con intelligenza. Spreme il cervello più che i muscoli. E la conferma giunge da un altro dato sempre riportato dal sito ufficiale della Lega Serie A: Napoli 1° per possesso palla con una durata in questo campionato di 33' e 55''. Primato anche per le reti - ben 54 -, gli assist - 42 in totale - e per i tiri con 366 conclusioni totali finora. Secondo posto su un altro dato significativo: i calci d’angolo, con 122 ottenuti finora. Una compagine che sa quando e come muoversi e che capitalizza a dovere tutte le occasioni a disposizione.
Tutto questo, dunque, per dire che il turnover - in particolare quello più accentuato - non è affatto obbligatorio. La squadra è tonica, audace e sa cosa fare senza sfiancarsi. Cambiarne 2-3 a partita è assolutamente lecito, di più non necessario. Anche se c'è un importantissimo incrocio Champions che potrebbe rendere quest'annata ancor più magica. Non è un caso che il mister non l'abbia mai attuato salvo in Coppa Italia, l'impegno meno importante dell'anno, dove bisognava comunque vincere a prescindere dagli interpreti. Ma ora guardiamo al presente e specialmente al futuro. Ma soprattutto: fidiamoci di Spalletti. Qualunque cosa faccia.
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