Il (loro) disonore e il rispetto...

Editoriale  
Insigne criticato per aver indossato la 10Insigne criticato per aver indossato la 10

di Ciro Novellino

Era l'uomo più atteso nella gara più attesa per una nazione intera. Lorenzo Insigne non è riuscito ad emergere nella trasferta al suicidio della nazionale azzurra in terra spagnola. E non si parli di “Miedo escénico” a Madrid, stiamo parlando di rappresentazione nazionale e quindi i migliori del proprio paese. Che abbia deluso, questo è vero, che possa meritare qualche voto basso in pagella anche, ma cosa centra il fatto di aver indossato la 10 con una prestazione opaca? La Gazzetta dello Sport infierisce particolarmente: voto 4.5, poi anche con un commento esagerato, dovendo ricordarsi che praticamente, per un modulo fin troppo sbilanciato, il Magnifico è stato costretto a fare il terzino: "Ala sinistra a scomparsa, nel senso che per lunghi tratti si smarrisce nel bosco della sua fascia e nessuno riesce a trovarlo. Lontando da Napoli, anzi dal Napoli di Sarri, Lorenzo non "joga bonito". Disonora la 10, ma non è tutta colpa sua".

Qualcuno direbbe, 'dicesi disonore': “Perdita dell’onore o dell’onorabilità, della pubblica stima: Se tu di lui non fossi accompagnata, Leggeramente ti faria disnore (Dante). Anche, condizione di chi ha perduto l’onore: vivere nel disonore: fuggire sarebbe un disonore per noi; io ti perdono ciascun disinore Che fatto m’hai o mi volessi fare (Boccaccio)”. Forse si esagera, anche perchè in una sconfitta pesante, con un risultato di 3-0, le colpe vanno divise per tutti gli effettivi. Per esempio, perchè non si parla di Buffon che qualche colpa ce l'ha in occasione dei gol, punizione del primo incassato in particolare?

Una vera e propria scelta sbagliata, un modulo che era fallito in partenza: troppi 4 attaccanti e pochi i 2 centrocampisti che hanno sofferto la minoranza numerica e si sono fatti sopraffare dalla forza degli spagnoli, che nel palleggio sono tra i migliori.

La 10 è una maglia sempre sognata, per un napoletano lo è anche di più. Il sogno di una vita, quello da bambino che cresce e diventa calciatore. Da Gino Cappello, passando per i grandi del calcio del 'Bel Paese': in tanti hanno indossato la gloriosa 10. Ma va ricordato che tra questi ci sono calciatori che non l'avrebbero meritata o che, comunque, stride sulle proprie spalle. Tornando più indietro nel tempo ci si imbatte in Luigi De Agostini, Salvatore Bagni e Romeo Benetti, non proprio dei fantasisti. Il motivo? Per un certo periodo la numerazione seguiva un ordine in base al ruolo. Per questo nella storia azzurra sono diversi i difensori o centrocampisti a cui è stata assegnata la maglia numero 10. A volte però questa regola è stata 'aggirata', come successo per la scelta della numerazione dei Mondiali del 1994 quando le eccezioni si chiamavano Franco Baresi, e il suo inseparabile numero 6. De Rossi, ma soprattuto Thiago Motta, anche a loro è toccato indossare questa maglia, ecco perchè ancora di più la merita un certo Lorenzo Insigne, orgoglio partenopeo, orgoglio italiano, senza remore alcune, senza critiche inutili.

A Napoli c'è chi gli vorrebbe dare la 10 del Pibe, nel paese che avanza lo si critica per non aver onorato quella maglia...questa è l'Italia!

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