Due anni per ambientarsi...

Addirittura Zielinski e non Giaccherini. Sarà che avrà problemi con la nostra cultura, dovrà ambientarsi, conoscere la nostra cucina e la città di Napoli. Ah, anche la lingua dovrà imparare prima di poter scendere in campo con la società che gli paga lo stipendio annuale di 1.5 mln. Insigne è stanco, ad Udine esce di scena dopo una discreta prestazione e Sarri anzichè affidarsi alla sua riserva, vale a dire Giaccherini, ancora una volta gli preferisce il polacco Zielinski, di certo superiore all'ex Bologna per valore assoluto. Zielinski potrà anche diventare l'esterno sinistro più forte del mondo, ma perchè è stato trattenuto in organico Giaccherini se proprio bisogna lasciargli le briciole? Briciole che, tra l'altro, sono già finite. E Giaccherini non si è mica saziato. 

IL VERO PROBLEMA E' che questa volta Sarri ha la sensazione di poter agguantare lo scudetto e scrivere la storia a Napoli. Proprio non riesce a rischiare. Rischiare vorrebbe dire inserire in campo un calciatore che non ha da scoprire un bel nulla, è più che pronto. Lo dimostra il curricula che ha alle spalle, le sue esperienze alla Juve, in nazionale ed in Premier. Forse non conoscerà il dialetto napoletano alla perfezione, ma di certo contro l'Udinese o contro lo Shakhtar avrebbe potuto esserci anche lui. Non c'era bisogno di snaturare un talento puro come Zielinski che resta una mezz'ala sinistra, nel ruolo di Hamsik per intenderci. 

E' PAURA da parte di Sarri, teme che inserendo Giaccherini sullo 0 a 1 ad Udine il Napoli possa calare d'intensità o di fantasia. Può darsi, per carità. Ma esiste il dovere di puntare su tutta la rosa a disposizione perchè la stagione è lunga. Non è per ripetersi, ma è un concetto che proprio non rientra nel modus operandi di Maurizio Sarri. Per ora ha ragione, i risultati sono dalla sua. Ma prevenire...forse, è meglio che curare. E intanto Giaccherini impara a mangiare italiano...

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

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