A mali estremi, estremi rimedi. Fermare una partita di calcio è molto estremo, si sa. Ma forse a questo punto è anche necessario, non solo in caso di episodi di razzismo come racconta l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport.
"Se c’era un sasso da gettare contro il malcostume dell’offesa a prescindere, non poteva che uscire dalla tasca di Ancelotti: uno tornato ad allenare in Italia dopo averlo fatto, e aver vinto e visto come funziona, anche in Inghilterra, Francia, Spagna e Germania. Uno che con Mourinho, che da poco a Torino ha tirato un macigno e non un semplice sasso, ha condiviso cose importanti. Gli insulti di un intero stadio e pochi giorni fa, per istintiva solidarietà, la simbologia di una mano portata all’orecchio come risposta a parole in libertà (che non è più libertà, ma solamente bieca provocazione)"