De Sanctis: 7. Reattivo sulla traiettoria velenosa di Guarin da calcio piazzato. Sfiora il miracolo sul penalty calciato da Alvarez: intuisce e tocca, ma il pallone finisce nel sacco. Respinge un pericoloso diagonale ancora di Alvarez.
Gamberini: 6-. Alcune difficoltà tattiche nel contenere la rapidità d'inserimento di Guarin, ma nel complesso non corre rischi. Esce per crampi. Dal 62' Rolando: sv. Pochi palloni toccati, sembra fuori dal gioco: sempre più probabile il mesto ritorno al Porto.
Cannavaro: 6,5. Piglio sicuro e deciso, nessuna sbavatura. Si spinge anche alto per chiudere sul nascere alcune trame della manovra nerazzurra.
Britos: 6. In ritardo e fuori posizione quando Alvarez affonda in area: Zuniga, costretto ad una diagonale disperata, spinge l'avversario ed è rigore. E' l'unico errore di una prestazione tutto sommato accettabile.
Maggio: 6. Vince ampiamente il duello con Pereira che offende raramente. Christian ha tutto il tempo per attaccare come vuole e ripiegare all'occorrenza.
Behrami: 6,5. Nel cuore della lotta, come sempre. Contiene gli avversari, recupera tanti palloni e scarica per i compagni. Sempre più leader della mediana.
Dzemaili: 6,5. Mentre Berhami chiude il varco centrale, lui è il braccio mobile della mediana che asseconda e accompagna i capovolgimenti di fronte. Ancora un paio di bolidi dalla distanza, ci vuole il miglior Handanovic per negargli il gol. Dal 65' Armero: 6. Mezz'ala o esterno d'attacco cambia poco, le sue incursioni sono sempre puntuali e fastidiose per la retroguardia avversaria. Una zanzara pronta a pungere in ogni momento. Il 'feeling bailado' con Zuniga è istinto purissimo.
Zuniga: 6,5. In costante accelerazione, l'intesa con Hamsik è pressochè perfetta. Prima causa il rigore del pareggio interista spingendo (leggermente) Alvarez, poi ne conquista uno anticipando Jonathan che lo stende.
Hamsik: 6,5. Si allarga e si accentra, è l'elastico tra centrocampo e attacco. Prova più volte la conclusione dalla distanza, per un soffio non trova l'incrocio. Testa alta, viene su palla al piede con la personalità dei grandi.
Pandev: 7,5. Fa sfilare sul velluto un pallone che taglia a fettine i centrali interisti creando il corridoio dove Cavani si invola per portare il Napoli in vantaggio. Genio di primo livello nel tridente d'attacco, ispira i compagni e prova la conclusione. Un tocco col contagiri quando invita Cavani a completare l'hattrick. Maledetto il pensiero che torna a quando Goran non riusciva ad incidere. Standing ovation meritata quando lascia il posto (dall'85') ad Insigne: sv. Uno stop spettacolare e poco più per poter esprimere una valutazione.
Cavani: 9. Imbeccato da Pandev si infila tra due difensori, controlla il pallone e fa secco Handanovic: un gol da rapace navigato. Bissa dagli undici metri e fa cento in maglia azzurra. La tripletta arriva nei secondi 45' quando apre a sinistra il gioco per Pandev e si allarga sul secondo palo dove va a raccogliere in tuffo la pennellata di ritorno dell'ispiratissimo macedone: un'azione da campione assoluto.
Mazzarri: 7,5. Napoli deciso, sicuro di sè, a memoria. Era fondamentale non sottovalutare un'Inter incerottata, e così è stato. Azzurri sempre concentrati ed aggressivi, il terzetto d'attacco poi è davvero uno spettacolo tattico: un'intesa da applausi. Anche i cambi sono quelli giusti. La Champions è blindata, ora manca un altro piccolo sforzo per la matematica certezza del secondo posto.
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