Mora: "Situazione Osimhen un po' bizzarra. Chi scelgo tra Kean, Nunez e Lucca per l'attacco"

Nicola Mora, ex difensore del Napoli, è intervenuto a "NAPOLI MAGAZINE LIVE", su Radio Punto Zero, trasmissione radiofonica dedicata al Calcio Napoli, che approfondisce i temi proposti sul web da NapoliMagazine.Com, in onda dal lunedì al venerdì, dalle 14:00 alle 15:00, condotta da Antonio Petrazzuolo e Michele Sibilla. Ecco quanto ha affermato:

“Osimhen-Galatasaray? E’ una situazione un po' bizzarra, se raggiungi un accordo con il calciatore, poi vai dalla società di appartenenza e metti sul tavolo quello che la società chiede. La permanenza mi sembrava improbabile, sotto l'aspetto tecnico e gestionale, visto come ha lasciato Napoli, mi auguro che quanto prima si trovi una soluzione che vada bene per tutti. Kean, Nunez o Lucca? A me ha stupito il rendimento di Kean alla Fiorentina, è un ragazzo che ha grandi qualità, sa fare reparto da solo ed è bravo a difendere il pallone, potrebbe fare al caso del Napoli e del gioco di Conte, sa attaccare la profondità e fa gol. Andrei su Kean, ma Nunez è un grande calciatore e Lucca è italiano ed è di grande prospettiva. Sono tre profili importanti, il Napoli cade in piedi su tutti e tre.

Centrocampo intoccabile? Il centrocampo del Napoli è di altissima qualità, è un reparto dove gli azzurri possono stare tranquilli, ci sono calciatori importanti e di altissimo livello. Beukema mi piace tanto, ha fatto bene nell'ultimo campionato e la difesa può essere puntellata con l'arrivo di Marianucci. In attacco siamo in attesa di sviluppi. Il Napoli sta facendo un mercato equilibrato con le idee abbastanza chiare, poi è normale giocare su più tavoli. Conte è stato chiaro con De Laurentiis e Manna e la società cercherà di accontentarlo. Allegri ha detto una cosa giusta, il Napoli è favorito, non solo per la vittoria dello scudetto: la conferma dell'allenatore, la rosa importante e l'arrivo di colpi importanti, porta il Napoli a partire da favorito. ma non bisogna dormire su sette cuscini, perché bisogna sempre lavorare per fare bene”.