De Simone, stopper del Napoli di Maradona: "Ho un rammarico, fui ingenuo. Vi presento Marco Insigne"

Le Interviste fonte : Iamnaples.it
De Simone, stopper del Napoli di Maradona: Ho un rammarico, fui ingenuo. Vi presento Marco Insigne

La Redazione di IamNaples.it ha contattato Marco De Simone, attuale direttore sportivo della Nerostellati Frattese, club che milita in Promozione e che ospita nelle sue fila Marco Insigne, fratello di Lorenzo e Roberto, classe 1995, l’ultimo di una dinastia davvero eccezionale. Ecco l’intervista:

Eccoci qui con Marco De Simone, stopper che vanta 16 presenze nel Napoli dell’annata ’84-’85, che i napoletani si ricorderanno bene e che portano ancora nel cuore: fu l’anno dell’arrivo di Maradona. Che emozioni gli provocano quei ricordi e che aria si respirava nella nostra città?

“Io venivo dal Cagliari e per me era un sogno approdare nella squadra per la quale tifo. Quell’anno era il primo di Maradona e si doveva ricostruire, partendo da zero e quindi i risultati non furono eccezionali, ma per quanto mi riguarda ricordo ancora con grande emozione quell’annata, ho avuto la fortuna di giocare con il primo calciatore al mondo e non lo dimenticherò mai. La città era elettrizzata dall’arrivo di un campione di quel calibro e l’atmosfera davvero eccezionale”

L’annata si concluse con un ottavo posto e con la sua cessione al Catania l’anno successivo. Giocare nel Napoli era il suo sogno, quando fu ceduto quali furono le sue sensazioni?

“Purtroppo fui ingenuo perché non avevo un procuratore e parlando con il DG dell’epoca Allodi, lui mi disse che in squadra non c’era più spazio per me e che non facevo parte del progetto. Fui ingenuo ad accettare di andare a Catania in Serie B, anche se lì avevo il posto da titolare garantito”

Passiamo al presente, che pensa del Napoli di De Laurentiis e del suo progetto? Crede che questo sia l’anno buono per lo scudetto?

“Personalmente ho sposato in pieno il progetto De Laurentiis dal primo momento in cui è arrivato a Napoli. Erano anni che speravo in un presidente come lui, in pochi hanno avuto i suoi risultati e in pochi pensano come lui. I conti in ordine sono un grande successo e sono d’accordo con la politica dei piccoli passi, si può sbagliare certamente qualcosa, ma il bilancio in attivo è un risultato eccellente. Acquisti come quelli di Lavezzi ed Hamsik sono dei capolavori suoi e di Marino, che da scommesse hanno reso questi giocatori campioni internazionali”

Come giudica l’operato di Bigon sul mercato appena concluso? Secondo lei manca ancora qualcosa alla squadra?

“Al Napoli serviva molto poco per puntellare la squadra e questo lo dico da luglio. Bigon ha operato bene, quest’anno non c’è la Champions e ha fatto bene a puntare su giocatori come Mesto e Behrami, già pronti all’uso o come El Kaddouri ed Uvini, giovani, molto bravi e dal grande talento. Spero che Mazzarri creda in loro e credo che la squadra sia pronta e ricca di alternative”

Passiamo adesso alla Frattese. Lei è di Frattamaggiore, una città che sforna talenti da anni come Lodi ed è direttore della Frattese, club di Promozione appena rifondata. La squadra è allenata da Teore Grimaldi, ex allenatore degli Allievi del Napoli (clicca qui per leggere la nostra intervista). Che obiettivi ha la sua squadra per il futuro prossimo?

“Io sono molto entusiasta, c’è un bel progetto e la dirigenza è validissima. Ringrazio l’amministrazione comunale ed il sindaco per avermeli presentati e fatti conoscere, senza il loro aiuto adesso non parleremo di calcio a Fratta, dove mancava una squadra da vent’anni. Portare la squadra qui è stato il primo tassello, col tempo cercheremo di capire dove possiamo arrivare, per ora cercheremo di fare un campionato di medio-alta classifica”

Una Frattese come serbatoio di calciatori per il Napoli è possibile secondo lei?

“Come De Laurentiis io punto sui giovani, nella squadra abbiano ben 13 calciatori di giovanissimi di Frattamaggiore e dintorni. Per ora abbiamo solo la prima squadra e la juniores, l’anno prossimo creeremo anche altre giovanili e se il Napoli ci dovesse contattare non ci tireremo indietro, anche se sono un ex calciatore del Napoli”

Parliamo ora della dinastia Insigne. E’ stata la “Insigne-week”, con l’esordio in nazionale di Lorenzo e le due partite di Roberto con l’Under 19. Nella squadra nerostellata milita Marco, fratello minore di Lorenzo e Roberto, classe ’95. Ci parli di tutti e tre.

“Conosco di persona la famiglia Insigne, un bellissimo gruppo, molto umile. Faccio i migliori auguri a Lorenzo che in due anni è stato catapultato da Foggia a Napoli, passando per la nazionale, senza mai montarsi la testa. Ha dimostrato di avere una forza mentale fuori dal comune ed una sfrontatezza incredibile, trascinando addirittura la nazionale contro Malta. E’incredibile come sia riuscito a passare da una piccola piazza come Pescara ad una difficilissima come Napoli mantenendo alte le prestazioni e non subendo contraccolpi psicologici. Ha fatto bene Prandelli a premiarlo con la convocazione. Anche Roberto è bravissimo, tra due anni lo vedo in prima squadra al fianco di Lorenzo, ha tutte le credenziali per arrivare in alto, su di lui non ho mai avuto dubbi, Evani ha capito bene di che pasta è fatto e lo ha reso un pilastro della Nazionale Under 19. Marco invece è un centrocampista, non ha il passo dei fratelli, ma può fare una bella carriera anche lui, se continua a lavorare come fa adesso. Può arrivare in categorie superiori tranquillamente”

Sogna un Napoli con Roberto e Lorenzo Insigne?

“Certamente, sarebbe bellissimo per una città come Frattamaggiore, che da anni sforna talenti come Costanzo e Bencivenga e come Ciccio Lodi, giocatore dal talento immenso. Roberto e Lorenzo Insigne titolari nel Napoli sarebbe davvero il massimo”

A cura di Dario Gambardella

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