Il Roma - De Laurentiis non ha gradito la formazione tipo di Sarri, i suoi investimenti sono rimasti ancora a guardare

Rassegna Stampa fonte : Il Roma
Il Roma - De Laurentiis non ha gradito la formazione tipo di Sarri, i suoi investimenti sono rimasti ancora a guardare

Silenzio e fischi. Bocche cucite in casa Napoli dopo lo stop con l’Atalanta. Prosegue il divieto per i tesserati di parlare alla stampa, ordinato dopo Madrid, confermato a Verona e ribadito ieri sera, dopo la sconfitta con la compagine orobica. Un verdetto non indolore per le conseguenze ambientali, già evidenti subito dopo il fischio finale e anche durante la partita. Ha pagato dazio per tutti Elseid Hysaj, beccato ripetutamente dal pubblico ed uscito a capo chino per fare posto a Maggio. Ma in pochi sono riusciti a salvarsi dal giudizio severo dello stadio San Paolo che già pregustava il sorpasso alla Roma per potersi godere in totale relax, da spettatori interessati, il match tra i capitolini e l’Inter, in programma stasera. I piani, però, sono stati scompaginati dalla grande partita disputata dall’Atalanta che ha vinto con pieno merito il match. Dopo il triplice fischio finale, gran parte dello stadio si è lasciata andare ai consueti fischi di delusione mentre le due curve hanno continuato a sostenere la squadra, in vista dei prossimi impegni che vedranno gli azzurri protagonisti in Italia e in Europa. Partite importanti e delicatissime ma la prova opaca offerta ieri sera a Fuorigrotta ha lasciato più di un dubbio ai sostenitori partenopei, delusi dall’atteggiamento di una squadra che a tratti è apparsa sulle gambe, senza mai dare l’impressione di poter rimettere in piedi una partita già compromessa nel primo tempo.

SARRI-DE LAURENTIIS. Inevitabile il rimando alla querelle tra il tecnico e il Presidente, nata dopo la sconfitta del Bernabeu e riemersa proprio dopo la débcle casalinga con l’Atalanta. Il massimo dirigente, visti i precedenti, non avrà accolto di buon grado la scelta dell’allenatore di puntare, di fatto, sulla formazione tipo, eccezion fatta per l’inserimento di Maksimovic al posto dello spaesato Koulibaly. Gli “investimenti” reclamati dal patron sono rimasti ancora una volta a guardare: solo uno sprazzo per Milik, così come per Pavoletti mentre non hanno trovato spazio Rog e Giaccherini, orami eterni panchinari. Nemmeno l’infortunio di Allan è servito a rilanciare il mediano croato, uno degli oggetti del contendere nella disputa dialettica tra l’allenatore e il proprietario del club. Gerarchie ben definite in ogni reparto, nonostante i tanti impegni ravvicinati (e con un altissimo grado di difficoltà) che vedranno protagonista il Napoli. Sarri ha fatto le sue scelte, bypassando senza colpo ferire le indicazioni fornite da De Laurentiis. Tutto alla vigilia delle prossime tre partite che decideranno, nel bene o nel male, la stagione del Napoli. Gare che la squadra preparerà in rigoroso silenzio per la precisa volontà del Presidente. Sintomo di una tensione che rischia di minare l’entusiasmo di un gruppo che dovrà velocemente ritrovare sé stesso per rilanciarsi in campionato e per provare a regalare ai tifosi un finale di stagione esaltante.

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