Quello che sta accadendo in casa Inter punta i riflettori sui soldi del calcio italiano. Oggi sul quotidiano La Repubblica un'analisi del ruolo dei private capital in Serie A, con l'Inter che potrebbe presto finire nelle mani del fondo di investimento Oaktree.
Oggi, nei cinque campionati più importanti d’Europa, il 27% dei club ha come azionista di maggioranza un operatore di private capital: fondi di investimento, fondi sovrani, consorzi. Un proprietario che non è riconoscibile in un volto, in un nome o in una famiglia. Battono bandiere americane o arabe, ma i soldi non hanno confini e da dove vengano è spesso difficile da capire. Nonostante le norme della Federcalcio sull’onorabilità e la tracciabilità dei proprietari delle squadre.
Un trend che è aumentato soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, quando molti club italiani si sono rivolti ai fondi di investimento per reperire liquidità finanziaria. Ma all'estero il fenomeno è ben più strutturato, basti pensare al City Group che detiene, oltre al Manchester City, altre 11 squadre in tutto il mondo, tra cui anche il Palermo.