I colleghi dell'edizione odierna di Repubblica riportano le ultime notizie in merito al doping nel mondo del calcio e dello sport:
"Dal primo gennaio di quest’anno, un atleta sorpreso ad aver fatto uso di droga (cocaina, eroina, ecstasy, cannabis) dopo un controllo rischia una squalifica di soli 3 mesi, riducibili addirittura a 30 giorni se dà prova di essersi pentito e partecipa a un programma di recupero. Campione o meno, professionista o dilettante, può sniffare, bucarsi, inghiottire una pasticca o fumare fino alla mezzanotte prima della gara. Per la Wada, l’agenzia mondiale anti-doping, la cosa importante è che quella droga non abbia alterato in alcun modo il risultato della competizione. Calcio, tennis, basket, nuoto, motorsport: vale per tutte le discipline.
Fino a 2 settimane fa, in caso di positività alla cocaina lo stop poteva essere fino a 4 anni: pena ridotta a 2 anni se l’assunzione era accaduta lontano dal contesto sportivo. Per sballarsi, insomma, ma non per doparsi. Ma due anni sono comunque un blackout nella carriera di un atleta, una macchia, l’interruzione di un percorso. Tre mesi, anzi uno, diventano un buffetto".