Il Roma - Sarri è cambiato: ha capito che non bisogna fissarsi su schermi, moduli e calciatori

Rassegna Stampa fonte : Salvatore Caiazza - Il Roma
Il Roma - Sarri è cambiato: ha capito che non bisogna fissarsi su schermi, moduli e calciatori

E anche chi diceva che il Napoli di Champions non era all’altezza è stato accontentato. I soliti critici avevano voluto a tutti i costi far passare la notizia che i giocatori pensavano più al campionato che alla Coppa e che gli uomini che Sarri mandava in campo per questa competizione non erano allo stesso livello dei titolarissimi. Banalità assurde visto e considerato che Maggio, Diawara e Zielinski contro lo Shakhtar hanno fatto bene il proprio dovere. La verità è che il Napoli è maturato alla grande nel terzo anno della gestione sarriana e che lo stesso allenatore non è più integralista come ai vecchi tempi. Lo sa bene il sor Maurizio di essere cambiato. Ha capito che per essere vincenti non bisogna “fissarsi” troppo su schemi, moduli e calciatori. Ormai tutti hanno imparato bene la lezione e quindi una metamorfosi era d’uopo. Non si poteva andare avanti sempre allo stesso modo, anche perché gli avversari ormai avevano capito come arginare le velleità partenopee.

LA CRESCITA. L’altra sera contro lo Shakhtar il Napoli è partito in sordina lasciando un po’ di spazio agli avversari. Sarri sapeva bene che i brasiliani avrebbero avuto il possesso palla veloce e avrebbero provato a pressare gli azzurri. La cosa fondamentale era tenere bene in difesa evitando svarioni. Una volta che gli ucraini hanno abbassato il ritmo e i palloni sono stati sporcati nel passaggio di prima, c’è stata l’evoluzione azzurra. Sicuramente la prodezza del mago Insigne ha fatto la differenza ma il Napoli ha dimostrato di essere una grande squadra evitando agli avversari di avere una reazione. Sarri poi è stato bravo a presevarsi Insigne spostando Zielinski sulla corsia di sinistra e schierando Allan a centrocampo. Una vera e propria magia che ha sdoganato l’inventiva di un allenatore che è stato sempre accusato di essere monocorde e di non saper cambiare in corso d’opera. Fare a meno del Magnifico in questo momento risulta impossibile. Ormai Lorenzo è diventato come Messi per il Barcellona e Cristiano Ronaldo per il Real Madrid. Se non c’è non è lo stesso Napoli. Ma se si può dargli un po’ di riposo ben venga. Adesso bisogna concentrarsi sul campionato prima dell’ultima giornata della fase a gironi di Champions. Ci sono due bianconere da affrontare. Domenica l’Udinese, l’altro venerdì la Juventus. Due gare dove ci può stare una svolta. Sì perché se gli azzurri le vinceranno entrambe daranno un gran segnale alla serie A. Battere la Signora vorrebbe dire portarsi a +7 da lei e anche se è ancora presto non sarebbe male dal punto di vista della continuità. Con il Napoli visto all’opera con il Milan e lo Shakhtar c’è da stare sereni. È maturato e non smette mai di puntare alla vittoria attraverso il gioco. Se poi c’è da cambiare qualcosa ed essere meno belli e più cinici non è un problema. A Sarri fa piacere lo stesso quando si vince.

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