ESCLUSIVA - Rampulla: "Nell'84 ero del Napoli, ma sfumò tutto per colpa di Allodi. Alla Juve 'litigai' con Ancelotti quando arrivò Carini. Sabato finisce 1 a 1. Su Meret e Donnarumma..."

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ESCLUSIVA - Rampulla: Nell'84 ero del Napoli, ma sfumò tutto per colpa di Allodi. Alla Juve 'litigai' con Ancelotti quando arrivò Carini. Sabato finisce 1 a 1. Su Meret e Donnarumma...

Fa il preparatore dei portieri della nazionale cinese con Lippi allenatore, ma nella sua carriera da calciatore è stato una vita alla Juve, ma tutto

Fa il preparatore dei portieri della nazionale cinese con Lippi allenatore, ma nella sua carriera da calciatore è stato una vita alla Juve, ma tutto nacque da Patti, suo paese natale. Michelangelo Rampulla, primo portiere ad aver siglato una rete nel campionato italiano, è l'ospite della settimana in vista di Juventus-Napoli, match che si giocherà sabato alle 18.00 all'Allianz Stadium. Dal mancato approdo a Napoli allo stile di Paolo Di Canio ed al suo rapporto con Carlo Ancelotti, queste le sue dichiarazioni in esclusiva a CalcioNapoli24.it.

Sei il primo portiere nella storia del calcio italiano ad aver siglato un goal di testa, nella stagione 91/92, in un Atalanta-Cremonese. Facci la cronaca di quella rete. "Stavamo perdendo a Bergamo per 1 a 0, ma giocavamo una buona partita. Eravamo sotto, ma in superiorità numerica. Calcio di punizione e sono andato in area anche se non pensavo di prender la palla. Mi buttai di testa e feci goal, mi tuffai dentro la porta. Un'emozione indescrivibile". 

Dalla Pattese, in Serie D, al Varese il cui direttore sportivo era un certo Giuseppe Marotta. Fu lui a volerti in biancorosso? "Mi avevano segnalato al Varese dopo che mi videro giocare nella Rappresentativa Allievi Sicilia contro la Campania. Andai a fare il provino e da lì mi presero con Marotta direttore sportivo. Sono il primo calciatore acquistato da Marotta in carriera. Due anni fa infatti, un quotidiano nazionale titolò un pezzo quando la Juve prese Higuain. "Da Rampulla a Higuain, la storia di Marotta"". 

Ci racconti il primo Gianluca Vialli ? "Sono stato compagno di squadra suo in Under 21, lo affrontai per la prima volta col Cesena. Finì 0 a 0 ed è stato un monologo Rampulla-Vialli che vinsi io (ride ndr.)". 

E' vero che nel lontano 1985 stavi per prendere il posto di Luciano Castellini al Napoli? Come andò la trattativa? "Il mercato finiva presto ed era l'84, ero a Cesena in B, mi chiamò Cera (direttore sportivo) dicendomi che c'era il Napoli che mi voleva già a novembre per stare dietro Castellini. Sarebbe stato l'ultimo anno a Napoli del 'Giaguaro. Mi chiamò il diesse degli azzurri, Iuliano, per andare a Napoli, per partire titolare nella stagione successiva. Io accettai subito, Cera però non sapeva come rimpiazzarmi a Cesena e voleva vendermi l'anno successivo. Poi successe che a metà campionato Iuliano fu andato via ed arrivò Allodi al Napoli. Da quel momento cambiarono le carte in tavola e sfumò".

Dopo la lunga parentesi cremonese arrivò la chiamata della Juventus. Andò via Tacconi e Peruzzi prese il suo posto. Con un papà juventino non potevi rifiutare... "No, assolutamente (sorride ndr.). Ogni anno mi volevano tante squadre di A e non se ne fece mai nulla. Proprio quell'estate ricevetti un'offerta dalla Lazio, ma mentre tutto si stava definendo cambiò il diesse e anche lì cambiarono le strategie. Mi chiamò Favalli, mio ex compagno alla Cremonese che si sarebbe trasferito alla Lazio, e mi disse che la Juve mi voleva con Trapattoni. Avevo 30 anni e dovevo fare la chioccia a Peruzzi. Favalli mi disse di non andare, io invece accettai e giocai tante partite in bianconero". 

Al primo anno a Torino conoscesti personaggi come Di Canio, Conte, Moller. L'episodio che ricordi con più chiarezza riguardo Paolo Di Canio. "E' un ragazzo molto espansivo, estroverso ed ha dei momenti particolari. Chi è troppo bizzarro ha dei momenti di solitudine e si chiude in sè stesso. Aveva qualità straordinarie, l'ha sempre dimostrato. Ricordo con piacere le cene a casa sua, spesso ci invitava quando tornavamo dal ritiro estivo. Aveva già una mania dei vestiti all'inglese".

Chi è Alen Boksic? "Di lui ho un bel ricordo, giocatore straordinario. C'era Kohler che non aveva paura di alcun attaccante e diceva che poteva affrontare chiunque, ma mai Boksic". 

Sei stato allenato anche da Carlo Ancelotti nella stagione 98/99. Che rapporto avevi con lui? "Trovare qualcuno che parli male di Ancelotti è impossibile, è un grande uomo e un grande allenatore. Sono stato due anni e mezzo con lui alla Juve, abbiamo raggiunto due secondi posti. Tecnicamente e come rapporti umani è tra i migliori al mondo". 

Un episodio che ricordi in particolare? "Lui aveva solo qualche anno in più di me, io ebbi una discussione con lui, ma finì in trenta secondi. Gli ultimi sei mesi miei alla Juve arrivò Fabian Carini e io a 39 anni fui relegato come terzo portiere. Ci fu un breve, ma accceso confronto che durò pochissimo". 

Ricordi Fabian O'Neill? Ad oggi pare non sia messo nel migliore dei modi a livello economico. Che ricordo hai di lui? "Mi dispiace molto, è un ragazzo eccezionale. Giocatore straordinario e lo dimostrò nell'ultimo anno a Cagliari. Si lasciava andare ad amicizie partiocolari e beveva un po' troppa birra. Non reggeva il suo fisico e tendeva ad ingrassare. All'inizio la Juve cercava di tutelarlo, partì bene con noi, ma durante il tragitto che si lasciò andare". 

Ad oggi sei il preparatore dei portieri della nazionale cinese. "Quando mi chiama un personaggio come Lippi non posso dire di no. Sono stato sei anni con lui alla Juve e mi affascinava l'ipotesi di lavorare con un professionista così". 

Sul fatto che la Juve sia aiutata dagli arbitri? Quante volte hai sentito questa frase? "Per tutta la vita, ma io giocando anche in squadre piccole quando giocavo contro le grandi squadre un occhio di riguardo c'è sempre, così come con l'Inter, il Milan e la Roma. Questo esisterà sempre, ma negli ultimi tempi si sente un po' meno. Anche se ho giocato nella Juve e tutti questi grandi favori non li ho visti". 

Conosci Meret? "Mi piace molto, è un buon portiere, giovane e mi dispiace del suo infortnio perchè volevo vederlo a Napoli. Ha un buon futuro. Come lui c'è anche Donnarumma che è un tantino inferiore tecnicamente"

Si affronteranno Juve e Napoli sabato prossimo all'Allianz Stadium. Chi vince? "Sono tifoso della Juve da quando sono bambino, ma se devo essere sincero per me finirà 1 a 1". 

di Fabio Cannavo (Twitter: @CannavoFabio)

RIPRODUZIONE RISERVATA

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