Scapolo: "Trapattoni ha reso un mio sogno realtà ma che delusione a Roma. Crisi Napoli? No, è un campionato anomalo per tutti. Il giovane Galletti, il rodato Nielsen e le difficoltà americane di Higuain" [ESCLUSIVA]

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Scapolo: Trapattoni ha reso un mio sogno realtà ma che delusione a Roma. Crisi Napoli? No, è un campionato anomalo per tutti. Il giovane Galletti, il rodato Nielsen e le difficoltà americane di Higuain [ESCLUSIVA]

Cristiano Scapolo sul Napoli e la sua carriera

Ultime calcio Napoli - Ha debuttato in serie A tra i giganti dell'Inter di Trapattoni, ha vestito la maglia della Roma ma si è fatto apprezzare con il Bologna, prossimo avversario del Napoli in campionato. Ma, proprio con la maglia azzurra, Cristiano Scapolo ha conquistato una promozione con Novellino in panchina. Queste le sue dichiarazioni, in esclusiva, a CalcioNapoli24:

Trapattoni ti lancia in una squadra di campioni e ti fa debuttare. Avevi solo 19 anni...

"Il mio debutto fu in una Inter stellare piena di campioni del mondo. Fu una grande emozione, forse la più bella della mia carriera calcistica. Una squadra fatta di calciatori incredibili, con un allenatore altrettnto incredibile".

Hai definito la tua esperienza alla Roma la delusione più cocente, problemi di infortuni. Poi è arrivato Zeman, cosa ti ha lasciato?

"Ero stato acquistato prima che prendessero Zeman. Il mio anno e' stato molto difficile, condizionato da molti infortuni. Peccato perché Roma era ed è un grande club. Zeman era un buon allenatore e penso che anche se non ha vinto molti trofei, ha fatto divertire con la sua filosofia e idee di gioco".

Zeman

Prima gara romana contro l'Empoli di Spalletti al posto di Di Francesco. Ti aspettavi una crescita così importarne anche in panchina di Eusebio?

"La mia prima partita di campionato con la Roma è stata Empoli-Roma da noi vinta ma sofferta. Con Eusebio eravamo compagni di stanza e c'era molto stima reciproca. Siamo ancora in contatto oggi, dopo moltissimi anni. Sono contento che sia diventato un buon allenatore, di livello, in Serie A. Speriamo riesca ad imporsi quest'anno dopo un esperienza poco fortunata alla Sampdoria".

Al Bologna con Antonioli, Paramatti, Torrisi, Doni, Nervo, Bergamo, Bresciani, Marocchi, Kolyvanov, Kenneth Anderson e Shalimov: ma quanto sei dispiaciuto per non aver giocato con Baggio? Tu partisti e lui arrivò...

"L'arrivo di Baggio fu'per la piazza di Bologna vissuto con una grande passione dalla gente. Peccato non aver potuto giocare con lui. Un vero campione e uno dei giocatori italiani più forti in assoluto".

Scapolo

Trapattoni, Zeman ma anche Ulivieri: cosa ti hanno lasciato questi allenatori?

"Tutti gli allenatori ti lasciano sempre qualcosa. Anche se devo dire che forse Guidolin è quello con cui mi sono trovato meglio. Sono stato fortunato ad avere tanti allenatori molto bravi e preparati. E non solo per cose tecnico-tattiche ma anche morali e insegnamenti di vita. Prima l'allenatore aveva proprio l'intera gestione in campo e fuori dei giocatori. Adesso lo staff è formato da molte più persone".

Domenica si gioca Bologna-Napoli, che partita ti aspetti di vedere?

"Sono due squadre che esprimono un buon gioco ma ovviamente con diversi valori tecnici nei singoli. Vedo il Napoli favorito, anche se Bologna è sempre stato un campo difficile con un avversario ostico. Sarà una bella sfida".

Come ti spieghi questo momento complicato per il Napoli? Problema di modulo?

"Non Credo che il Napoli sia in un brutto momento. Siamo all'inizio di un campionato pieno di difficoltà e incertezze. Alla fine i valori anche quest'anno verranno fuori ed il Napoli ha tanta qualità per puntare in alto".

Ma tu sei per il 4-2-3-1 o il 4-3-3? Perchè?

"Il modulo giusto è quello che ti fa vincere le partite, se poi ti fa esprimere un buon calcio e non rischi niente, allora hai fatto bingo. Ma si sa che nel calcio italiano ogni partita è una storia a se. A volte si cambia ma serve essere flessibili nei moduli come giusto che sia. Penso che Gattuso conosca molto bene i propri calciatori e il loro stato di forma. Sono fiducioso".

Da centrocampista, ritieni che, a parte Bakayoko, i centrocampisti azzurri abbiano le caratteristiche giuste per giocare a due?

"I centrocampisti moderni devono avere duttilità e devono saper giocare a 2 o a 3 senza problemi. Penso che non debba essere un problema questo. E' importante come tutta la squadra si muove, per cercare soluzioni con o senza palla. Anche nel corso della partita si cambia modulo spesso ed eè diventata una cosa normale. La squadra deve essere brava ad adattarsi a diverse situazioni".

A Napoli hai vissuto due stagioni culminate con la promozione in serie A, che ricordi hai di quell’esperienza?

"A Napoli ho vissuto un'esperienza incredibile che ancora oggi mi porto nel cuore. La città, i tifosi, la passione il mare... tutto splendido. Ovviamente era un'epoca ed un Napoli diverso ma sono stato onorato di aver indossato la maglia azzurra".

Scapolo

Galletti e Nielsen, che giocatori erano? Sono stati dimenticati in fretta...

"Galletti era molto giovane quando è giunto a Napoli. Penso che abbia avuto più fortuna dopo che ha lasciato Napoli. Nielsen veniva dal Milan ed era già rodato. Tutti e due li ricordo come bravissimi ragazzi, molto simpatici..."

Galletti

Matuzalem, invece, era davvero così difficile gestirlo anche fuori dal campo?

"Matuzalem era giovane anche lui ma aveva un gran talento come poi ha dimostrato nel tempo. Gran bel giocatore. Gestione? Noi, in quell'anno, avevamo un buon mix tra vecchi e giovani e le situazioni si riuscivano a gestire bene anche fuori dal campo".

Sei negli Stati Uniti e lavori con i giovani americani. Quanto sta crescendo il movimento?

"Il calcio americano è cresciuto molto negli ultimi 5 anni come del resto la MLS. Le nostre nazionali giovanili sono di livello buono con calciatori molto interessanti".

Come ti spieghi, però, le difficoltà di un campione come Higuain ad imporsi nel calcio americano?

"Higuain sta iniziando a conoscere la MLS e ci vorrà un po' di tempo perché è un calcio diverso. Ma penso che non avrà problemi e alla fine farà tanti goal come ha sempre fatto. E' solo una questione di tempo".

RIPRODUZIONE RISERVATA

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