Quando Spalletti, attuale allenatore del Napoli, guidò il Venezia nella stagione 1999-2000 ci furono molti scontri con Zamparini (scomparso di recente), in particolare sull'impiego di un calciatore.
A raccontare alcuni retroscena di quell'annata ci ha pensato il Corriere Veneto in vista del ritorno del tecnico di Certaldo in laguna, ma stavolta da tecnico del Napoli.
Il quotidiano inizia facendo una precisazione, ovvero che Luciano Spalletti era il piano B di Zamparini che aveva a lungo inseguito Guidolin che poi si era accasato al Bologna. Ma il punto di scontro fra i due fu sull'utilizzo di un calciatore.
Zamparini puntò dritto sull’uomo di Certaldo, affidandogli la guida di un Venezia che profumava d’Oriente.
Ecco Hiroshi Nanami. Con al seguito un codazzo di giornalisti nipponici che lo seguivano passo dopo passo e che presenziavano ad ogni allenamento. Trasmissioni, reportage, speciali, tutti aspetti che non parevano fare breccia nel cuore di Spalletti, spesso sordo al richiamo del Sol Levante. Quel rapporto contrastato con Nanami fu uno dei motivi d’attrito con Zamparini, che spingeva per vederlo sempre in campo. E così Spalletti fu esonerato una prima volta dopo i 5 punti conquistati nei primi otto turni per fare spazio a Giuseppe Materazzi per appena tre partite.
Poi eccolo di nuovo in sella più agguerrito che mai. Soffriva tremendamente le bordate presidenziali che arrivavano puntuali ogni lunedì dopo la partita. «Zamparini è sempre quello — tuonò Spalletti — anche se si dovrà accorgere che deve stare più tranquillo dopo le partite. Deve tentare di modificare l’atteggiamento di dialogo con i giornalisti il lunedì; deve mordersi la lingua, evitando di dire cose difficili da superare».
E soprattutto, aggiunse, «deve rassegnarsi perché la formazione la fa l’allenatore». Era la fine di novembre, ma l’idillio durò poco. Spalletti fu esonerato nuovamente a febbraio, dopo un 0-5 all’Olimpico con la Roma. Il campionato lo finì Oddo e il Venezia retrocesse.