Vuoti da colmare

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<i>Vuoti da colmare</i>

di Alessandro Marrazzo - Twitter:@AleMarrazzo1981

Che sia stata una figuraccia quella inerente alla questione Soriano, è opinione più che diffusa. I motivi possono essere tanti: volontà del giocatore, trattative lunghe ed estenuanti, contratti lunghissimi e articolati, tempestività nell'agire, e chi più ne ha più ne metta. Tutti giusti, plausibili, magari verificatisi in contemporanea, ma tutti figli di un unico problema di base.

Ormai è lampante: il Napoli a livello di trattative, di politica economica, di contrattualistica non è,  per scelta opinabile quanto legittima, come le altre squadre. Mettere semplicemente mano al portafoglio non è il modo di fare mercato della società azzurra. Questo richiede ovviamente, tanto a livello di competenze calcistiche ed economiche, quanto a livello numerico per la suddivisione dei vari compiti che per una contrattualistica tanto sofisticata dovranno essere svolti inevitabilmente da più persone, un intervento d'urgenza da parte della società. Che un 'lavoraccio' del genere possano farlo esclusivamente Giuntoli (sprovvisto, come lo era Bigon, del potere di firma) e Chiavelli è impensabile.

E' assolutamente necessario concludere le trattative il prima possibile per dare all'allenatore una rosa in generale completa già nella prima metà della finestra di mercato, per poi arrivare agli ultimi giorni con gli occhi ben aperti a caccia di un occasione per puntellare un organico già di per se soddisfacente. La lunghezza delle trattative, per lo più sfumate quando sembravano concluse, i tira e molla sui proverbiali diritti d'immagine, e le aste con presidenti che giocano al rialzo, hanno fatto in modo che il Napoli arrivasse all'ultimo giorno di mercato con una rosa incompleta, alla ricerca disperata di concludere una trattativa con un giocatore come Roberto Soriano non convinto di vestire la maglia azzurra e con il problema di mettere nero su bianco una quantità industriale di cavilli e clausole e non la firma del giocatore (arrivata a pochi minuti dalla chiusura). L'epilogo di tutto questo non poteva che essere una figuraccia probabilmente evitabile, o meglio, da evitare.

Volendo tornare indietro nel tempo, ai tempi di Pierpaolo Marino tutto questo forse non sarebbe successo. Chissà: è indubbia la capacità e la completezza della figura dell' ex ds azzurro dotato di una grande conoscenza economica e calcistica. Ma è anche vero che il Napoli, dal suo addio, è cresciuto tantissimo come sono cresciute le cifre che ruotano intorno al calcio mercato azzurro. Difficile dire se Marino avesse potuto fare meglio, non per le sue capacità ma per la mole di lavoro e di aspetti che bisogna curare nelle trattative e nei contratti degli azzurri. Il discorso su Pierpaolo Marino, tuttavia, verte sulla mole di lavoro che l'ex dirigente riusciva a svolgere, coprendo anche compiti che sarebbero potuti essere destinati ad altri componenti.

Al Napoli manca uno staff dirigenziale che possa affrontare tutto questo. Se rispetto alle altre squadre il Napoli ha modi di agire molto più complessi e articolati, è necessario che abbia uno staff composto da più persone capaci di curare differenti aspetti e differenti problemi. Non sarebbe da trascurare l'ipotesi della creazione di nuove figure professionali a cui affidare compiti che fino ad oggi non sono mai stati legati al mondo dello sport.

Se si vuole 'trasformare' una squadra di calcio in una azienda, è giusto che la società stessa si fornisca di esperti che possano curare questo processo senza inficiare i progressi sportivi della stessa. Merchandising, sponsor tecnici e diritti d'immagine, fanno parte ormai da anni del mondo del calcio. Il problema del Napoli è che certi aspetti hanno invaso anche il mondo delle trattative e dei contratti, portando a gravi problemi alla felice riuscita di queste ultime. Che il Napoli faccia tesoro di ciò che è successo e trovi le soluzioni adatte perchè non si ripeta. Ciò non toglie che esistano trattative che, aldilà di quanto detto, non trovano comunque sbocchi, o magari, in casi strettamente necessari sarebbe opportuno tornare alle buone e vecchie maniere: dare soldi, vedere cammello!

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