Ultime coronavirus - Il cosiddetto “Protocollo Spallanzani” per la riapertura di ristoranti, pizzerie e trattorie presentato alla task force regionale dallo chef Gennarino Esposito non convince la stragrande maggioranza della categoria. In queste ore Fipe, Aicast, Confesercenti, gli Ambasciatori del gusto e tante altre sigle stanno lavorando a un documento alternativo che presto sarà sulla scrivania del presidente della Regione Vincenzo De Luca.
Lungomare di Napoli
Secondo quanto riferisce Il Mattino:
"Non convince soprattutto le imprese della ristorazione medio piccole - circa l’80% del food - e nemmeno altre articolazioni come i gelatai e i pasticcieri che hanno necessità diverse per rientrare a pieno regime nella Fase 2. Fermo restando che tutti sposano in pieno la nuova disciplina anti-virus, quindi sanificazione e igienizzazione, il protocollo di Esposito viene bocciato nella gestione degli spazi e dei flussi. Antonino Della Notte, presidente Aicast e titolare dei locali “Antonio e Antonio”, è esplicito: «L’incontro di giovedì con De Luca è stato positivo nel senso che siamo stati favorevolmente colpiti dalla sensibilità del governatore - racconta - ma noi come categoria siamo allo stremo e il protocollo di Esposito decreterebbe la morte delle aziende perché tira fuori norme che già noi applichiamo da sempre. Siamo d’accordo ad adeguarci alle regole antivirus, all’utilizzo di prodotti specifici per igienizzare e alle mascherine che già abbiamo, ma sul distanziamento dei tavoli non si può andare oltre il metro». Per Della Notte «i ristoranti non possono diventare ospedali per il Covid. Non possiamo chiedere l’autocertificazione al cliente o misurane la febbre. Quello che ci serve è tornare a discutere con De Luca»".