Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha risposto alla “lettera fantasma” in cui i 20 club di Serie A gli chiedevano una sponda sulla famosa questione dell’adeguamento dello statuto della Lega, nella parte dei principi informatori che riguarda le diverse maggioranze (la Federcalcio chiede che venga recepito l’allargamento degli argomenti su cui si può deliberare con la maggioranza della metà più uno senza che siano necessari i due terzi). Lo racconta la Gazzetta dello Sport.
"Il presidente del Coni ritiene singolare l’iniziativa dei club perché la Lega doveva avere come “corretto interlocutore istituzionale” la Federcalcio, “collocata in posizione di centralità”. Federcalcio che invece non era stata neanche messa a conoscenza dell’invio della missiva a Malagò e alla sottosegretaria allo sport Vezzali.
Il testo era stato inviato con il semplice elenco delle società senza le firme dei rappresentanti legali. Apparentemente una posizione presa all’unanimità. Ma poi erano fioccati i distinguo fino alle vere e proprie dissociazioni. «Desidero sottolineare - scrive Malagò - come alcune delle società nella nota indicate come firmatarie abbiano fatto pervenire allo scrivente espresse dichiarazioni di disappunto e di dissociazione».
Resta la scadenza del 15 febbraio che la Federcalcio ha fissato per dare la possibilità alla Lega (che ha già chiesto un’altra proroga) di adeguare il suo statuto (altrimenti scatterebbe il commissario ad acta). Scadenza che dovrebbe far accelerare i tempi per l’elezione del nuovo presidente di Lega: martedì si tornerà a votare"
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