Vedere Giovanni Di Lorenzo capitano del Napoli e titolare della Nazionale, con cui ha vinto un Europeo, rappresenta lo spot migliore per chi crede ancora nella meritocrazia del calcio. Facendo un giro sui social tutti amano il capitano. Gli elogi per l'attaccamento alla maglia, per la leadership di questo ragazzo di Ghivizzano si sprecano. Pensare che quando arrivò a Napoli fu quasi reputato inadatto perchè reduce da una retrocessione con l'Empoli. Nello specifico, c'era la corrente di pensiero secondo cui era meglio prendere Trippier anzichè questo illustre sconosciuto che si era appena affacciato in serie A. Va detto che il nome di Trippier, così come quello di James Rodriguez, fu caldeggiato in primis da Carlo Ancelotti. Con il senno di poi verrebbe da dire per fortuna che l'area tecnica decise di non assecondare queste due indicazioni di Ancelotti (che resta senza dubbio un allenatore top).
Di Lorenzo oggi porta la fascia da capitano. Lo fa con orgoglio e senza montarsi la testa. Va fiero del suo passato da calciatore venuto dalla Lega Pro con un sogno nel cassetto che sembrava piano piano svanire andando avanti con l'età. Giovanni rappresenta oggi il volto nuovo e pulito di uno spogliatoio che ha messo definitivamente da parte le delusioni ed i malumori del passato grazie anche al lavoro di Spalletti e di Giuntoli in sede di campagna acquisti. Il numero 22 è la favola più bella, una storia da raccontare a chi crede che basta solo il curriculum per reputarsi calciatore vero.
A rendere ancora di più il capitano il classico ragazzo della porta accanto è l'atteggiamento. Nonostante il salto definitivo di carriera, ancora oggi ha gli stessi amici di un tempo. Non si sente per niente un top. Anzi, ha la stessa mentalità di quando si allenava a 300 all'ora a Reggio Calabria, Matera e così via. E' un 'normal one' anche fuori dal campo. Questo è merito di una famiglia sana che ha sempre accompagnato Giovanni in questo percorso anche quando tutto sembrava avergli girato le spalle. A Ghivizzano la famiglia Di Lorenzo è una vera e propria istituzione. Suo fratello Diego, insieme ad un gruppo di amici, ha preso la squadra locale dando vita anche a tante iniziative benefiche. Il rinnovo fino al 2026 è il premio umano e tecnico più importante che De Laurentiis possa dare al suo calciatore. Di Lorenzo-Napoli, la favola più bella.
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