Alzi la mano chi avrebbe immaginato di ritrovare, alla terza giornata di Europa League, il Legia Varsavia a punteggio pieno con sei punti ed il Napoli con solo un punto in classifica. Come previsto, nessuna mano tende verso il cielo. Eppure le cose stanno così, volente o nolente, a 48 ore dal match europeo.
Napoli-Legia, come ci arrivano?
Eppure, nonostante la classifica dica una cosa, la realtà va allargata al campionato ed in questo momento gli scenari sono totalmente opposti: il Napoli di Spalletti è primo a punteggio pieno con otto vittorie in otto partite, il Legia Varsavia è quartultimo con sole tre vittorie in nove partite e quattro ko nelle ultime cinque partite. L’ultimo contro il Lech Poznan, al quale è bastato un gol del califfo ex Parma e Crotone Mikael Ishak.
La squadra di Michniewicz vedrà diversi assenti: l’attaccante Pekhart, il difensore Abu Hanna, nonché l’esperienza del portiere Boruc, visto in Italia alla Fiorentina. Nell’ultimo match lo schema iniziale è stato un 4-2-3-1 con Tobiasz in porta, linea difensiva con Johansson-Jedrzejczyk-Wieteska-Yuri Ribeiro, con mediana formata da Slisz e Josué, e terzetto Kastrati-Muci-Luquinhas alle spalle della punta Emreli. Da capire domani, in conferenza stampa, le indicazioni di Michniewicz e del centrocampista André Martins.
Il Napoli ha già incontrato e battuto il Legia nella fase a gironi di UEFA Europa League: era il 2015/16, 2-0 a Varsavia e 5-2 a Napoli, con Dries Mertens autore di tre gol in due partite e Lorenzo Insigne in rete in casa. Ci sono, tuttavia, alcune statistiche che il Napoli deve tenere sott’occhio:
Se il Napoli vuole coltivare speranze di passaggio del turno, e deve farlo visto il proprio livello di talento, quest’ultimo dato deve essere cambiato.