Se rinunci ad attaccare non la vinci una finale

Editoriale  
Se rinunci ad attaccare non la vinci una finale

Una brutta finale di Supercoppa quella di stasera tra Juventus e Napoli. Partita fin troppo equilibrata per grandi tratti, solo nel finale s'è accesa grazie a due episodi determinanti. Uno lo ha firmato Lorenzo Insigne, reo di aver sbagliato il rigore che sarebbe valso il pareggio. L'altro, invece, ha visto protagonista Szczesny con un paratone coi piedi su Lozano. La finale che s'accende solo nel finale non è stato proprio un bel vedere. Entrambe le squadre si temevano, si rispettavano ed hanno osato poco e lo spettacolo ne ha risentito.

IL NAPOLI non ha disputato una cattiva prestazione, anzi. In fase difensiva è stato efficiente senza lasciare troppi spazi ai vari Cristiano Ronaldo, Kulusevski e Chiesa, ma in attacco è stato un Napoli impalpabile. Lozano ha messo in serissima difficoltà il portiere polacco della Juventus con due occasioni bollenti, ma è stato proprio il numero uno bianconero il migliore in campo, soltanto per i due miracoli sul messicano. E questo sancisce la pochezza di questa partita dal punto di vista del bel calcio. 

GLI AZZURRI hanno osato forse troppo poco, sbagliate le sostituzioni di Gattuso che, sotto di un goal, leva dal campo l'unica punta di peso, Petagna, per dare spazio a Mertens che dal punto di vista fisico non ha mai impensierito Bonucci e Chiellini. L'espressione del 4-1-4-1 è sintomo di confusione da parte di Gattuso che ci mette del suo affinchè la gara perda qualsiasi riferimento tattico nell'ultimo quarto d'ora. 

NON CI SI può rammaricare per questa prova, ma forse il rimpianto di non aver osato c'è e resterà. Perchè questa Juve non è imbattibile. Se rinunci ad attaccare ci può stare che non vinci una finale. 

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