Antonio Conte, ovvero il primo vero rischio d’impresa di Aurelio De Laurentiis

Editoriale  
Antonio Conte, ovvero il primo vero <i>rischio d’impresa</i> di Aurelio De Laurentiis

Dopo una grande delusione, Aurelio De Laurentiis ha sempre reagito con una scelta forte, di quelle che non lasciano tanto spazio alle polemiche. Successe nel 2013, quando dopo Walter Mazzarri arrivò Rafa Benitez fresco di vittoria in Europa League; successe nel 2018, quando dopo il triennio di Maurizio Sarri arrivò Carlo Ancelotti col suo enorme palmares.

di Claudio Russo (@claudioruss)

È successo anche stavolta, perchè la firma di Antonio Conte dopo la peggior stagione dell’era De Laurentiis garantisce di nuovo credito al patron azzurro, ed è la miglior scelta possibile per mettersi alle spalle 365 giorni da incubo. Una doppia A sul tavolo della firma, AA che nel linguaggio delle agenzie di rating significa 'basso livello di rischio', 'alta capacità di pagare il debito, ottime capacità di onorare le obbligazioni assunte', o ancora 'migliori capacità di far fronte agli impegni di breve periodo'. 'If in doubt, flat out', diceva il pilota scozzese di rally Colin McRae. Quando sei nel dubbio, quando sei incerto, tieni aperto. Ovvero accelera, non frenare. L'investimento di De Laurentiis su Conte somiglia ad una cosa del genere.

“Arriva sempre un momento in cui non c’è altro da fare che rischiare” - José Saramago

La firma di Antonio Conte è la migliore risposta che potesse dare De Laurentiis ai tifosi del Napoli, e anche a se stesso. Dopo un’annata permeata dalla sua presenza - da Castel Volturno al fianco di Garcia o mediaticamente sempre a parlare di Spalletti, di Giuntoli, mentre attorno a lui la creatura azzurra si disfaceva - , mettere sotto contratto un allenatore che solo il Napoli, grazie anche alla propria gestione economica oculata, ha potuto firmare a cifre irraggiungibili da club come Juventus e Milan anch’essi alla ricerca di un allenatore.

“I temerari fanno ogni cosa senza riflessione; ma i coraggiosi riflettono sui pericoli al loro sopraggiungere e li affrontano intrepidamente” - Iperide

Dell’allenatore e della sua levatura è anche superfluo parlare o aggiungere qualcosa, certo è che Antonio Conte pone il Napoli in una posizione particolare: con lui cambia anche la percezione immediata del club, perchè arrivare decimi e dare all’esterno l’impressione che sia tutto un disastro poteva avere dei riscontri negativi anche in sede di mercato. Invece ora c’è la possibilità che anche solo la presenza di Conte possa smuovere qualche obiettivo di mercato comprensibilmente titubante con l’assenza di competizioni europee.

“Nelle situazioni difficili e quando le speranze si assottigliano, sono proprio le risoluzioni più audaci quelle che offrono maggior sicurezza” - Tito Livio

Cosa resta di questo lungo corteggiamento? L’impasse da cui è uscito Aurelio De Laurentiis, che ha parlato di “rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto”. E su Conte, definito “un top coach, un leader” e sul quale ci si è sbilanciati con il primo grande rischio d’impresa dell’era De Laurentiis. Non fu così con Benitez, non fu così con Ancelotti. Lo è con Conte. Dopo una grande delusione, una scelta forte. Quella di quest’anno è stata epocale, ed altrettanto notevole è stata la risposta di De Laurentiis.

"Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno sarà totale" - Antonio Conte

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