ESCLUSIVA - Uvini: "Damião mi chiede del Napoli. A Siena una 'cosa strana', le differenze tra Mazzarri e Benitez. Rafael un vero fenomeno. Coppa Italia, pronostico..."

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ESCLUSIVA - Uvini: Damião mi chiede del Napoli. A Siena una 'cosa strana', le differenze tra Mazzarri e Benitez. Rafael un vero fenomeno. Coppa Italia, pronostico...

di Pasquale Cacciola - twitter @PE_Bahia

Dall'Europa al Sudamerica, dalla Serie A al Brasileirão. Dal São Paulo al Santos, i nemici di sempre. E' il percorso intrapreso da Bruno Uvini Bortolança, difensore azzurro alla ricerca di continuità dopo due anni infelici in termini di presenze (solo due in addirittura due anni). Il 23enne paulista ha scelto l'ex club dell'amico Rafael per ripartire, squadra storicamente nota per la filosofia improntata sui giovani. Dal 30 marzo al 30 dicembre, otto mesi di prestito per riconquistare sé stesso e il Napoli. Intanto, la redazione di CalcioNapoli24.it ha raggiunto in esclusiva il difensore brasiliano. 

Dal club di Maradona a quello di Pelè, perché hai scelto il Santos? 

"Stavo cercando una squadra dove giocare con continuità, quando ho saputo di questa chance non ci ho pensato due volte. E' un grande club, l'ho considerata un'opportunità perfetta per me. Essendo brasiliano, conoscevo molto bene la grandezza della società e il lavoro che svolge con i giocatori giovani. Avevo anche qualche possibilità italiana, ma ho preferito tornare in patria poiché in Italia non c'è tanto spazio per i giovani. In Brasile invece il discorso è diverso. Ad agosto c'era la possibilità di andare al Chievo, mentre a gennaio mi ha cercato il Livorno, ma dopo l'esperienza non positiva a Siena non ero molto convinto. Il campionato brasiliano è molto competitivo, ho visto con buoni occhi un ritorno a casa mia". 

A proposito di Siena, andasti in Toscana per giocare ma non hai ricevuto mai un'opportunità. Cosa è successo? 

"Qualcosa di molto strano. Arrivai a Siena nell'ultimo giorno di mercato, andai lì con la promessa di aver varie opportunità tra cui molte come titolare. Poi è successo tutt'altro, non so sinceramente il perché. Non l'ho mai capito. Non so se è successo per una questione burocratica magari per qualche clausola che non conoscevo. Una piccola ingiustizia, ma ormai è passato e ho superato quel periodo". 

Ora il primo obiettivo è rilanciarti col Santos. Il secondo sarà restare in Brasile o riconquistare l'azzurro? 

"Sinceramente non so proprio cosa succederà a fine anno, certamente voglio fare un campionato meraviglioso. Un ritorno a Napoli per avere più possibilitá è tra i miei pensieri, sarei felice se tornassi a vestire l'azzurro, ma tutto dipenderà dalla società. Intanto il Santos è un ottimo club, per adesso penso solo a giocare bene e con allegria qui in Brasile".

Qual è secondo te il motivo per cui non sei riuscito ad affermarti in azzurro? 

"Ero molto giovane quando sono venuto in Italia, poi sono arrivato in un momento molto positivo per il Napoli e di grande crescita. C'erano giocatori d'esperienza nel mio ruolo ed è stato difficile trovare spazio. Tuttavia ho sempre fatto la mia parte, ho sempre dato il massimo e cercato di imparare da tutti i miei compagni. Una volta Mazzarri mi fece i complimenti, mi disse che era bello allenarmi e che gli piacevo ma allo stesso tempo mi spiegò che era un momento difficile per inserire un giocatore giovane. Lo capì, non era affatto semplice inserirmi tra Champions League e campionato ad alti liveli. Anche senza giocare, è stata comunque un'ottima esperienza che mi ha aiutato tanto".  

Cosa ci dici invece di Rafa Benitez? 

"Un ottimo allenatore, molto intelligente. Ho imparato abbastanza con lui, anche in questo caso ho capito che era abbastanza complicato inserire in campo un giovane in un periodo così delicato. E' una grandissima persona, sempre a disposizione di tutti. Prima di andar via abbiamo parlato, era contento per me e per l'occasione giunta dopo tanto lavoro e tanto impegno. Quest'anno con lui ho avuto il piacere di scendere in campo e di essere tra i convocati per gli impegni di Champions League. E' stato meraviglioso, mi piacerebbe tornare a lavorare con lui in futuro". 

Le principali differenza tra Walter Mazzarri e Rafa Benitez... 

"Mazzarri è stato il mio primo allenatore in Italia, anche per questo avrò sempre un bel ricordo di lui. Mi ha insegnato tanto, per me quando arrivai era tutto una novità. Ho appreso cose preziose con lui. Benitez è sicuramente un allenatore di livello internazionale, che conosce tutti i campionati e molto moderno e attualizzato. Dal tecnico spagnolo ho appreso molta tattica. Allenatori importanti, nonostante non abbia giocato molto con entrambi non posso dire assolutamente niente. Due grandissimi professionisti". 

La città ti ha sempre ammirato per professionalità e dedizione, come è stato il tuo rapporto con la tifoseria?

"Fantastico, ho vissuto due anni meravigliosi a Napoli. La tifoseria mi ha sempre sostenuto nonostante non giocassi e ha avuto un affetto immenso per me. I tifosi napoletani sono stati fondamentali, il loro grande calore mi ha aiutato a colmare la distanza dalla mia famiglia. Un rapporto cordiale e felice, è stato tutto meno pesante con loro. Posso solo dire cose positive, mai un problema. Mi sono sempre stati vicini, per strada e nei ristoranti l'hanno dimostrato più volte e di questo ne sono felicissimo". 

Ora in Brasile oltre alla tua famiglia sei in compagnia di un grande amico, Rafael Cabral Barbosa. Cosa ci dici sul suo recupero? 

"Sta procedendo tutto in modo eccellente. E' felice, grazie al duro lavoro sta recuperando e il rientro è sempre più vicino. E'  anche ansioso di tornare a giocare, ha nostalgia di Napoli. Anche la squadra ha bisogno di lui, è davvero un fenomeno. Lo seguo da anni, ha giocato in nazionale ed è stato campione di tutto con il Santos. E' giovane ma allo stesso tempo ha grande esperienza. Ha le caratteristiche giuste per essere titolare qualora Reina non dovesse esserci il prossimo anno. Farà dormire sogni tranquilli al Napoli per molti anni". 

Nel tuo Santos c'è Leandro Damião, in estate molto vicino al Napoli. Avete parlato dell'argomento? 

"Sì, ne abbiamo parlato. Mi ha appunto detto che è stato moto molto vicino al club e mi ha chiesto com'è la città, la società e lo stadio. E' molto curioso, gli sarebbe piaciuto giocare in Italia. Chissà se in futuro non possa vestire la maglia azzurra, magari l'anno prossimo. Sarebbe un'ottima cosa per lui e per il Napoli".

Dal Brasile è arrivato un tuo collega di reparto, Henrique Adriano Buss. Una sorpresa in Italia

"Molto alto, ha un fisico importante. E' passato per la nazionale e vanta molte presenze nel Brasileirão. Ha molta esperienza, noi brasiliani sapevamo del suo potenziale". 

A breve la finale di Coppa Italia, il tuo pronostico... 

"Spero tanto che vinca il Napoli, dico 2-0. Dall'altra parte c'è Neto che è un mio grande amico, mi dispiace per lui ma spero per i miei compagni. Chi segna? Parlando di amici, dico Jorginho. Qui in Brasile non è molto conosciuto perché è andato via giovane, è una persona eccellente e un grandissimo giocatore. Ha molta qualità, spero riesca ad essere al Mondiale in Brasile con la nazionale italiana". 

De Laurentiis ha promesso una "squadra scudetto" per il prossimo anno. Questo Napoli potrà davvero lottare per il tricolore? 

"Sì, credo di sì. Già quest'anno c'è stata una crescita esponenziale nonostante i tanti cambiamenti iniziali. Il prestigio della società cresce anno dopo anno e l'obiettivo scudetto è sempre più possibile grazie al lavoro enorme della dirigenza e di tutti. La strada è sicuramente quella giusta, spero di esserci anche io in gruppo...". 

Concludiamo tornando al Santos. Da difensore a esterno difensivo, l'esperimento di Benitez potrebbe rivedersi anche in Brasile? 

"Non saprei, c'è una grande differenza tra il Brasileirão e la Serie A italiana. In Brasile i terzini sono veri e propri esterni che attaccano molto, in Italia invece hanno un compito principalmente difensivo e quindi bisognerà vedere. Il mio vero ruolo è difensore centrale, ma se verrò chiamato in causa come esterno destro per me non sarà un problema". 

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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